venerdì, 22 Novembre, 2024
Sanità

Fnomceo: “Italia agli ultimi posti per la spesa sanitaria sulla salute mentale”

L'appello al governo: "Servono più risorse per la sicurezza del settore"

L’importanza della salute mentale come priorità nei programmi sanitari e politici è stata ribadita dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo), attraverso la voce del suo Presidente, Filippo Anelli, durante un’audizione presso la Commissione Affari Sociali del Senato. Anelli ha sollevato la questione della carenza di risorse finanziarie nel settore della salute mentale in Italia, sottolineando che il nostro Paese si trova agli ultimi posti in Europa per la quota di spesa sanitaria destinata a questo settore cruciale. È stato quindi richiesto il bisogno urgente di aumentare il finanziamento pubblico per la salute mentale e per i professionisti che vi operano.

Uno dei principali problemi evidenziati è la grave carenza di personale specializzato nel settore della salute mentale. Secondo i dati forniti da Anelli, nel 2022 gli operatori impegnati nei servizi di salute mentale erano pari a 40.285 unità, con la maggioranza impiegata nei servizi pubblici. Ma, numeri alla mano, i rapporti tra infermieri e medici e tra medici e psicologi risultano essere al di sotto degli standard raccomandati. Una situazione che mette a dura prova il personale, che si trova ormai allo stremo delle proprie forze.

Il Rapporto

La crescente domanda di servizi mentali dopo la pandemia ha ulteriormente accentuato la necessità di interventi urgenti. Secondo il ‘Rapporto salute mentale’ del 2022, gli utenti assistiti dai servizi specialistici nel corso dell’anno sono stati oltre 770.000, con un’ampia percentuale di pazienti anziani. Ma nonostante la crescente domanda, l’accesso ai servizi rimane spesso limitato a causa di fattori come il costo elevato e il timore di stigma e discriminazione. Anelli ha sottolineato l’importanza di indirizzarsi verso la deistituzionalizzazione e la creazione di servizi di salute mentale territoriali. Ha quindi evidenziato il bisogno di rivedere e rafforzare le misure di sicurezza nei contesti in cui gli operatori della salute mentale lavorano, sottolineando la necessità di garantire un ambiente di lavoro sicuro per proteggere il personale. “L’Italia necessita”, ha ribadito Anelli, di un nuovo piano d’azione sulla salute mentale, che tracci le nuove linee di indirizzo dei Servizi di salute mentale in un’ottica d’integrazione dei saperi e delle azioni. Auspichiamo che il Nuovo Tavolo Tecnico della Salute Mentale, istituito dal Ministro della salute con decreto del 27 aprile 2023, affronti il problema con un progetto complessivo, che preveda il miglioramento della qualità dei percorsi di prevenzione, trattamento e riabilitazione a favore delle persone con disagio psichico, in tutte le fasce di età, e i loro familiari, attraverso una verifica della loro appropriatezza e congruenza”.

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