Un consorzio di gruppi per i diritti civili propone di rinominare il Francis Scott Key Bridge del Maryland, danneggiato di recente, citando il passato schiavista di Key. Il Caucus dei leader afroamericani, che include la NAACP, spinge il governatore Moore e l’Assemblea a cambiare il nome in onore di Parren J. Mitchell, primo deputato nero del Maryland al Congresso nel 1970. “Mitchell ha costruito ponti tra la comunità nera e la società,” ha detto Carl O. Snowden.
Mitchell scomparve nel 2007. Il ponte a Baltimora è caduto il 26 marzo, urtato da una nave. Autorità dibattono sulla sua ricostruzione; oltre 11 milioni di veicoli l’attraversavano annualmente. Si suggerisce di rinominare il Frederick Malkus Bridge come Gloria Richardson Bridge, a onore della leader per i diritti civili. Il caucus ne discuterà con Moore e al prossimo incontro col governatore. Si propone anche un memoriale per i sei operai latini morti nel disastro.
L’opposizione
Nel 1987, il governatore Hughes si oppose all’intitolazione del ponte a Malkus, resistente alla desegregazione, ma la legislatura prevalse, ricorda Snowden. Inaugurato nel 1977, il Francis Scott Key Bridge vicino al Patapsco, testimone del trionfo di Key nella battaglia di Baltimora del 1814, è contestato per la visione razzista di Key. “Le strutture pubbliche, finanziate dai contribuenti, dovrebbero onorare figure rispettabili”, afferma Snowden. Key, avvocato, aiutò alcuni neri a ottenere la libertà, ma poi sostenne la loro deportazione in Liberia. Sebbene accusato di razzismo, la Star Spangled Music Foundation sostiene che le sue parole siano state mal interpretate.
Snowden è ottimista sulla possibile rinomina del Key Bridge, data l’apertura del Maryland alle richieste dei cittadini e la correzione di passati errori. Nel 2017, il caucus ottenne dal governatore repubblicano Larry Hogan la rimozione della statua di Roger B. Taney, autore della decisione Dred Scott, dalla State House. Snowden ricorda che Taney era imparentato con Key. “Sono fiducioso ma realista. So che i cambiamenti richiedono tempo,” afferma Snowden, “ma credo nel successo.”