“L’Italia continua a distinguersi come leader nel settore del design a livello europeo, confermando la sua eccellenza nel panorama internazionale. Un successo che evoca l’ineguagliabile qualità del Made in Italy, che abbraccia settori chiave come l’arredamento, la moda e l’agroalimentare, diventando simboli del nostro patrimonio nazionale”. Sono le parole del Ministro delle Imprese Adolfo Urso, intervenuto ieri a Milano alla presentazione del report ‘Design Economy 2024’ di Fondazione Symbola, DeloittePrivate, Poli.Design, Adi Associazione per il Disegno Industriale in collaborazione con Comieco, AlmaLaurea, Cuid, con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
I dati danno ragione al titolare del dicastero di Palazzo Piacentini e confermano che questo settore all’interno del Belpaese ha una grande importanza e tanta vitalità. Snocciolando i numeri, il mercato del design conta 41.908 operatori, suddivisi tra 24.596 liberi professionisti e lavoratori autonomi e 17.312 imprese per un settore che ha generato un valore aggiunto di 3,14 miliardi di euro e ha contribuito alla creazione di 63.485 posti di lavoro.
Livello regionale ed europe
La maggior parte delle industrie si concentra in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, regioni che ospitano il 60% delle aziende del settore. Ma è chiaramente Milano a emergere come il cuore pulsante del design italiano, con il 18% del valore aggiunto del settore generato nella città. Non è una sorpresa che il capoluogo lombardo sia stato scelto come luogo ideale per celebrare il design: la città ospita infatti il rinomato Salone del Mobile e il Fuorisalone, la più grande manifestazione al mondo dedicata al design, che attira migliaia di visitatori da tutto il mondo ogni anno. Al di là di Milano, altre città italiane emergono come importanti centri di design. La provincia di Roma si classifica al secondo posto per numero di imprese, seguita da Torino al terzo posto, Firenze al quarto e Bologna al quinto.
Ciò che distingue l’Italia nel panorama europeo è la performance del settore in termini di fatturato. Il Belpaese si piazza infatti al vertice, registrando la migliore performance tra i Paesi dell’Unione europea, sorpassando anche le ottime prestazioni di Francia, Spagna e Polonia. Nel solo anno compreso tra il 2021 e il 2022, le vendite nel settore sono cresciute del +27,1%, quasi il doppio della media comunitaria.
Il futuro
Per il futuro del settore del design, Urso ha infine sottolineato l’importanza cruciale di acquisire nuove competenze in un contesto di rapida transizione tecnologica e digitale: “È dovere del governo sostenere le professioni emergenti e ampliare l’offerta formativa per preparare la forza lavoro alle sfide del futuro”. L’integrazione delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale, nel tessuto produttivo è un altro punto chiave su cui il Ministro ha posto l’accento. Urso ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di una collaborazione tra settore pubblico e privato per realizzare questa visione.