Il sistema carcerario italiano si trova in uno stato di emergenza strutturale, denuncia l’Associazione nazionale magistrati in un documento approvato dal suo Comitato Direttivo Centrale e indirizzato al Ministro della Giustizia Carlo Nordio. L’Anm mette in luce una serie di criticità che minano profondamente il sistema penitenziario, trasformandolo in un ambiente dove la detenzione si traduce in una pena aggiuntiva ingiustificabile anziché un percorso rieducativo come previsto dalla Costituzione. Una delle principali preoccupazioni è il sovraffollamento delle carceri, una realtà che non solo aggrava il disagio e la sofferenza dei detenuti, ma viola anche i diritti umani fondamentali. Questa situazione ha portato l’Italia a essere sanzionata a livello europeo più volte e continua a minacciare l’integrità del sistema giudiziario nazionale. Inoltre, l’associazione evidenzia la promiscuità all’interno delle carceri, dove detenuti alle prime esperienze criminali vengono mescolati con criminali plurirecidivi, creando un ambiente fertile per la perpetuazione della criminalità anziché per il recupero dei detenuti.
Disagio psichiatrico
Altro elemento di preoccupazione è la gestione del disagio psichiatrico attraverso il sistema carcerario anziché fornire cure adeguate in strutture specializzate. Questo porta a una mancanza di trattamento efficace per i detenuti che necessitano di cure psichiatriche, aumentando il rischio di recidiva e compromettendo il principio stesso di rieducazione. La situazione dei figli delle detenute madri è altrettanto allarmante, costretti a crescere dietro le sbarre senza le opportunità e le condizioni necessarie per uno sviluppo sano e sicuro.
L’insicurezza delle carceri rappresenta un ulteriore problema, sia per i detenuti più vulnerabili che per la società nel suo complesso. Le alleanze tra clan e la diffusione di strategie criminali all’interno delle carceri minano ulteriormente la sicurezza pubblica.
Investimenti urgenti
Per affrontare questa crisi, l’Anm sottolinea l’importanza di investimenti urgenti e adeguati per aumentare il personale coinvolto nei progetti di recupero e formazione dei detenuti, nonché per potenziare gli uffici di esecuzione esterna. Inoltre, si richiede la costruzione di nuove carceri moderne e residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza, garantendo strutture differenziate per le diverse necessità di intervento. È cruciale anche promuovere accordi con aziende e associazioni per garantire opportunità lavorative ai detenuti, contribuendo così al loro reinserimento sociale.
Infine, l’assistenza sanitaria, in particolare quella psicologica e psichiatrica, deve essere rafforzata per garantire un trattamento adeguato a coloro che ne hanno bisogno.