La decisione del governo di introdurre test psicoattitudinali per l’accesso in magistratura ha scatenato una polemica all’interno della comunità giuridica italiana, con l’Associazione Nazionale Magistrati che esprime una ferma contrarietà a questa misura. Secondo il documento approvato dal Comitato direttivo centrale dell’Anm, questo nuovo provvedimento è vista come una mossa che scredita la magistratura italiana agli occhi dell’opinione pubblica. Si ritiene che la sua introduzione miri a diffondere l’idea erronea che sia urgente prevedere test psicoattitudinali per i magistrati ordinari, mentre altre magistrature, come quelle amministrativa, contabile, tributaria e militare, non sarebbero soggette alla stessa verifica.
Inoltre, l’Associazione accusa l’esecutivo di adottare una misura demagogica, in quanto occulta il fatto che il sistema ordinamentale vigente già prevede un controllo approfondito dell’equilibrio del magistrato tramite verifiche incrociate, efficaci e periodiche. Queste verifiche sono considerate una “precondizione” per l’esercizio della funzione giurisdizionale.
Incostituzionalità
Secondo l’Associazione, l’introduzione dei test psicoattitudinali sarebbe anche incostituzionale, in quanto adottata in eccesso di delega rispetto alla legge Cartabia approvata nel 2022, che non menziona affatto tali test e prevede invece misure di semplificazione per l’accesso in magistratura. Il Comitato direttivo centrale dell’Anm ha deciso di richiamare la propria contrarietà all’introduzione dei test psicoattitudinali, definendoli inutili e frutto di una valutazione approssimativa che prescinde da opinioni scientifiche accreditate, comprese quelle degli esperti della Associazione psicoanalitica italiana. Si sollevano inoltre dubbi sui profili di incostituzionalità di questa misura.
In risposta a questa controversia, il Comitato direttivo centrale ha demandato alla Giunta esecutiva centrale l’organizzazione di un incontro/dibattito aperto alla cittadinanza e agli esponenti qualificati del mondo della scienza medica e giuridica per discutere sulla misura introdotta dal governo e sugli aspetti legati ai profili di incostituzionalità sollevati. Si riserva inoltre ogni valutazione su ulteriori iniziative di protesta, nessuna esclusa.