La spesa per le pensioni in Italia sta raggiungendo cifre senza precedenti nel 2024, con assegni previdenziali che rappresenteranno oltre il 16% del prodotto interno lordo del Paese. Con un totale di oltre 340 miliardi di euro, questa cifra segna il valore più alto, in rapporto al Pil, nel quinquennio che va dal 2022 al 2026. Secondo un’analisi condotta dal Centro Studi di Unimpresa, la spesa pensionistica ha raggiunto i 297 miliardi e 317 miliardi di euro nei due anni precedenti, ma ci si aspetta che raggiunga i 350 miliardi e 361 miliardi rispettivamente nei prossimi due anni. Questo rappresenta un aumento assoluto di oltre 64 miliardi di euro nel periodo dal 2022 al 2026. Comunque, nonostante questo incremento sostanziale nella spesa pensionistica, si prevede una riduzione complessiva della spesa pubblica rispetto al Prodotto interno lordo nel corso degli anni. Il totale della spesa pubblica dovrebbe scendere sotto il 50% del Pil entro il 2026, rispetto al 56,1% del 2022 e al 53% del 2023, con una diminuzione dal 50,6% del 2024 al 50,3% del 2025.
Tendenze interessanti
Altri settori della spesa pubblica mostrano anche delle tendenze interessanti. La spesa per gli interessi sui bot e sui btp è prevista superare i 100 miliardi di euro nel 2026, rappresentando il 4,6% del PIL (rispetto al 3,8% nel 2023), mentre la spesa sanitaria dovrebbe scendere dal 6,7% del PIL nel 2022 al 6,1% nel 2026. Giovanna Ferrara, Presidente di Unimpresa, commenta: “La spesa per le pensioni non si ferma a causa del costante invecchiamento della popolazione e dei guasti causati dagli interventi clientelari dei decenni scorsi. È essenziale affrontare questo problema non solo per coloro che lavorano e pianificano il proprio futuro previdenziale, ma anche per le imprese che devono gestire la loro occupazione. Il governo, sia quello attuale guidato da Giorgia Meloni che quello precedente guidato da Mario Draghi, sta gestendo in modo responsabile le finanze pubbliche, con un’attenzione particolare alla prudenza”.
Altri dati
Le elaborazioni del Centro studi di Unimpresa, realizzate su dati del Ministero dell’Economia, in attesa del Def che sarà licenziato dal Consiglio dei ministri la prossima settimana, mostrano che è in controtendenza la spesa per le pensioni: i 297,1 miliardi del 2022 corrispondevano al 15,3% del pil, valore più contenuto rispetto ai 340,5 miliardi del 2024 (16% del pil) e ai 361,2 miliardi del 2026 (15,9%). In calo, invece, gli esborsi per le prestazioni sociali (dagli assegni di invalidità e alle altre forme di sostegno a varie categorie): 5,6% nel 2022, 5,2% nel 2023, 5,1% nel 2024, 5% nel 2025 e 4,9% nel 2026 con uscite effettive pari rispettivamente a 109,7 miliardi, 106,5 miliardi, 108,2 miliardi, 109, 2 miliardi e 110,4 miliardi. Dopo il boom del 2022 con il 7,7% del pil e oltre 150 miliardi in termini assoluti, la spesa per investimenti si prepara a essere ridimensionata: 6,3% e 129 miliardi nel 2023, 4,4% e 94 miliardi nel 2024, 4,8% e 106 miliardi nel 2025, 4,5% e 102 miliardi nel 2026.