La società OpenAI, pioniera nel settore dell’intelligenza artificiale, ha presentato un rivoluzionario generatore vocale digitale, denominato Voice Engine, capace di creare discorsi estremamente naturali partendo da un semplice campione audio di soli 15 secondi. Questo avanzamento tecnologico proviene dalla stessa startup di San Francisco che ha dato vita al rinomato chatbot ChatGPT e al creatore di immagini DALL-E.
Attraverso un comunicato sul proprio blog, OpenAI ha rivelato di aver sperimentato Voice Engine in vari scenari applicativi, inclusi il supporto alla lettura per l’infanzia, la conversione linguistica e la restituzione della capacità di parlare a persone colpite da tumori alla gola.
Reazioni contra stanti
L’innovazione ha suscitato reazioni contrastanti sui social media. Alcune persone hanno sollevato preoccupazioni circa il rischio di abusi, come frodi vocali sofisticate o la creazione di deepfake. Tuttavia, OpenAI ha deciso di posticipare il lancio del software su larga scala, soprattutto considerando i rischi legati all’anno elettorale in corso. La compagnia ha menzionato di aver originariamente sviluppato Voice Engine alla fine del 2022 e di averlo già testato internamente in altri prodotti.
Gli avvenimenti legati alle elezioni del 2024 hanno già visto l’emergere di una voce artificiale fraudolenta, diffusa nel New Hampshire mediante una chiamata robotica a gennaio che imitava la voce del presidente Joe Biden. È stato poi rivelato che un operatore politico democratico commissionò la voce artificiale con l’assistenza di un prestigiatore di strada di New Orleans. In seguito a quell’incidente, la Federal Communications Commission ha unanimemente deciso di proibire le chiamate robotizzate basate su intelligenza artificiale se non esplicitamente richieste.