Uno studio condotto dalla Fondazione Gimbe ha rivelato lacune significative nell’alfabetizzazione sanitaria tra gli studenti delle scuole superiori italiane. Secondo i risultati dell’indagine, un giovane su tre non conosce il proprio medico di famiglia, mentre sono presenti idee poco chiare riguardo agli screening oncologici offerti dal Servizio sanitario nazionale. Il progetto ‘La salute tiene banco’, promosso dalla Fondazione, mira a fornire agli studenti gli strumenti necessari per comprendere il funzionamento del Ssn, migliorare l’alfabetizzazione sanitaria e contrastare la diffusione di informazioni errate sulla salute. Il presidente Nino Cartabellotta ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i giovani fin dall’età scolastica nella difesa del diritto costituzionale alla tutela della salute. Il progetto è stato avviato nel gennaio 2023 e ha coinvolto oltre mille studenti degli istituti superiori di Bologna. Gli incontri si sono concentrati sull’approccio globale alla salute, sull’alfabetizzazione sanitaria e sull’utilizzo consapevole del Ssn. Durante gli incontri, è stata condotta una survey tramite la piattaforma Mentimeter, alla quale hanno risposto tra 229 e 400 studenti per incontro.
I risultati
I risultati dell’indagine hanno rivelato diversi aspetti significativi. A esempio, l’89,2% degli studenti ha correttamente individuato che gli attori principali della salute sono gli uomini, gli animali e l’ambiente, secondo la visione ‘One Health’. Ma solo il 56,9% degli studenti ha identificato correttamente i tumori per i quali sono previsti programmi di screening oncologici offerti gratuitamente dal Ssn. Inoltre uno studente su tre non ha mai visto il proprio medico di famiglia, che rappresenta il primo ‘punto di accesso’ al Servizio sanitario nazionale. È di certo un dato che solleva riflessioni sull’efficacia del passaggio dai pediatri di libera scelta ai medici di medicina generale e sull’importanza di migliorare la continuità dell’assistenza durante la transizione all’età adulta. Un altro risultato significativo riguarda l’uso degli antibiotici nelle infezioni delle alte vie respiratorie. Il 45% degli studenti ha dichiarato di aver ricevuto una prescrizione di antibiotici “più volte”, evidenziando un potenziale utilizzo inappropriato di questi farmaci. Infine, il 56,7% degli studenti ha risposto erroneamente che è sempre un vantaggio diagnosticare il più precocemente possibile un tumore. Un dato che mette in luce la necessità di contrastare i messaggi consumistici sulla prevenzione medicalizzata e di promuovere un utilizzo consapevole dei servizi sanitari.