L’ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha subito una delusione durante un’udienza di lunedì, quando il giudice Juan Merchan ha respinto la richiesta della difesa di concedere più tempo prima dell’avvio del processo che lo vede coinvolto. La tensione era palpabile in aula mentre Trump manifestava evidente frustrazione, scuotendo la testa mentre il giudice fissava la data per l’inizio della selezione della giuria nel mese successivo. Il processo in questione riguarda le accuse secondo cui Trump avrebbe pagato 130.000 dollari all’attrice pornografica Stormy Daniels, tramite l’ex avvocato Michael Cohen, per nascondere un presunto rapporto durante la campagna elettorale del 2016. Il procuratore distrettuale sostiene che Trump abbia manipolato i documenti aziendali per mascherare i fondi usati per rimborsare Cohen. Alvin Bragg, il procuratore distrettuale che ha portato il caso contro Trump, era presente in aula durante l’udienza. Nonostante i legali di Trump avessero sottolineato la necessità di tempo aggiuntivo per esaminare le 170.000 pagine di documentazione ricevute oltre una settimana prima, il giudice Merchan ha stabilito il 15 aprile come data di avvio della selezione della giuria, a soli trenta giorni di distanza, dando così il via a un processo che la difesa avrebbe preferito posticipare.
Eventi contrastanti
La giornata è stata caratterizzata da eventi contrastanti per Trump. Nello stesso giorno, in un altro tribunale, ha ricevuto un’estensione del termine per depositare la cauzione relativa a una causa civile persa. Tuttavia, l’attenzione era concentrata sul processo riguardante Stormy Daniels, che procederà come previsto nonostante le speranze della difesa di un rinvio. Durante l’udienza, il giudice Merchan ha utilizzato argomenti tratti dalle note della difesa e dalle dichiarazioni dell’accusa, pressando gli avvocati su tempi e modalità di sollevazione delle questioni procedurali. La procura di Bragg ha sottolineato la necessità di non posticipare ulteriormente il processo, evidenziando che solo una minima parte dei documenti forniti è pertinente per la difesa. Nonostante i tentativi della difesa di Trump di giustificare il ritardo processuale, il giudice Merchan ha ritenuto non convincenti le loro argomentazioni, interrogandoli sui motivi di tale ritardo. Durante l’intervento di Merchan, Trump si è allontanato dal tavolo della difesa, manifestando la sua disapprovazione.