lunedì, 18 Novembre, 2024
Esteri

Proposta di legge bipartisan vieta di issare le bandiere del Pride sugli edifici delle ambasciate americane

Un nuovo provvedimento, incluso in un pacchetto di spesa governativa di 1.200 miliardi di dollari, sta suscitando polemiche riguardo alla visibilità delle bandiere Pride nelle ambasciate degli Stati Uniti. Sebbene il testo del disegno di legge non menzioni esplicitamente il divieto delle bandiere LGBTQ, esso si allinea agli sforzi dei repubblicani per limitare l’ostensione di simboli LGBTQ negli edifici governativi. Il provvedimento stabilisce che i fondi governativi non possono essere utilizzati per issare bandiere diverse da quelle degli Stati Uniti, di prigionieri di guerra o dispersi, ostaggi e detenuti ingiusti, degli stati, di governi tribali indiani, agenzie statunitensi o sovrane di altre nazioni sugli edifici del Dipartimento di Stato. Questo ha sollevato preoccupazioni riguardo alla possibile interpretazione di questo linguaggio come un divieto implicito per le bandiere Pride nelle ambasciate statunitensi.

La Casa Bianca ha sostenuto il provvedimento come un compromesso bipartisan necessario per evitare una chiusura del governo, senza tuttavia commentare specificamente la controversa disposizione sulle bandiere Pride. Il disegno di legge garantirebbe il finanziamento governativo fino al 30 settembre, ma ha già attirato critiche da parte di alcuni rappresentanti democratici, tra cui Greg Casar del Texas, che lo ha descritto come un segno del declino del Partito Repubblicano.

La festa

D’altra parte, Mike Johnson, presidente della Camera, ha festeggiato la clausola come una vittoria durante una riunione privata con i colleghi repubblicani. Tuttavia, alcuni attivisti LGBTQ hanno minimizzato l’importanza della disposizione, evidenziando il successo dei leader democratici nel rimuovere altre misure anti-LGBTQ inizialmente proposte. Brandon Wolf dell’Human Rights Campaign ha sottolineato che la disposizione non limita altre forme di sostegno alla comunità LGBTQ+. Questa non è la prima volta che si solleva la questione della visibilità delle bandiere Pride negli edifici governativi. Durante l’amministrazione Trump, le ambasciate statunitensi avevano ricevuto il divieto di esporre le bandiere del Pride, divieto poi revocato dall’amministrazione Biden nel 2021. Inoltre, i repubblicani della Camera avevano proposto senza successo il “Old Glory Only Act” nel 2021, che avrebbe imposto l’esposizione esclusiva della bandiera degli Stati Uniti nelle sedi diplomatiche e consolari.

A livello locale, sono stati proposti divieti simili, come in Florida e a Hunting Beach, in California, dove è stata approvata una misura contro l’esposizione della bandiera del Pride su proprietà comunali. Questi tentativi di limitare la visibilità della bandiera Pride, simbolo di unità e uguaglianza LGBTQ, avvengono in un contesto in cui alcuni gruppi di estrema destra cercano di associarla a stereotipi negativi.

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