sabato, 16 Novembre, 2024
Attualità

Vittime dell’amianto. L’Anmil contesta i risarcimenti anche alle aziende

Stanziati 80 milioni di euro di indennizzi, ma devono essere erogati da Inail

Le disposizioni contenute nel decreto che prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro, sia a sostegno dei lavoratori dei cantieri navali deceduti o tuttora vittime di malattie dovute all’esposizione alle fibre di amianto che alle stesse società che hanno provocato quelle malattie, a causa della mancata tutela della salute di quei lavoratori, “sono risultate ancora più inique a seguito della pubblicazione del decreto attuativo del Ministero del Lavoro, in quanto le vittime sono state equiparate alle imprese condannate nei tribunali a risarcire le vittime per gli omicidi colposi che hanno determinato. Un’assurdità “rafforzata” dagli altri 60 milioni previsti nell’ultima legge di bilancio a sostegno della norma per il triennio 2024, 2025 e 2026.” Lo sostiene Fortunato Cassini, presidente di Anmil del Friuli Venezia Giulia, riguardo il nuovo fondo amianto.

Indennizzi alle vittime

L’associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro, ritiene invece che sia una priorità riconoscere gli indennizzi alle vittime, e non solo a quelle indicate dai decreti (che limitano l’accesso agli indennizzi solo alle vittime e ai familiari dei deceduti che hanno promosso azioni legali o per i quali le società hanno proposto accordi di conciliazione). Infatti sono molte le vittime dei cantieri navali o i loro familiari superstiti che, avviliti e sconfortati da queste patologie mortali, spesso anche incapaci di sostenere battaglie legali lunghe e costose, non hanno sporto denuncia o a richiesto alcun indennizzo.

Rivedere il provvedimento

Cassini spiega: “riteniamo giusto attuare una revisione del provvedimento che consenta di utilizzare interamente gli 80 milioni stanziati dal Governo solo a favore dei lavoratori dei cantieri navali deceduti o che si ammalano a causa dell’amianto respirato durante l’attività lavorativa. Mentre le società condannate proprio per aver provocato questi danni e che hanno accordato degli indennizzi alle vittime, devono far fronte con le proprie risorse ai risarcimenti stabiliti dai tribunali, mentre in luogo delle ditte di appalto o subappalto che sono fallite, per le loro vittime può e deve sopperire la disponibilità delle risorse stanziate dal Governo.”

Sono danni alla salute

L’Anmil, inoltre, ritiene corretto definire la copertura di questi indennizzi a carico dell’Inail e non a carico della fiscalità generale, in quanto sono risorse destinate a risarcire danni alla salute dei lavoratori causati dalle imprese durante l’attività lavorativa. Come anche si rende indispensabile allargare a tutti i lavoratori vittime dell’amianto gli indennizzi definiti per i lavoratori dei cantieri navali, finanziando e riformando il primo fondo per le vittime dell’amianto che riguardava tutti i lavoratori previsto con legge del 2007 e superando l’approccio per singole tipologie di attività lavorative.

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