O noi sconfiggiamo il virus o lui sconfiggerà noi. Non ci sono alternative. Gli isolamenti mondiali servono solo a limitare i contagi ma fin quando il Coviv19 sarà vivo tornerà sempre, anche nei luoghi dove si è riuscito in parte ad arginare. Il Coronavirus è velocissimo e raggiunge in poche ore tutto il mondo. Come lo ha fatto fino ad ora e come è pronto a ripartire da dove sarà ancora presente.
Naturalmente va bene anche studiare tutte le ricette economiche di sopravvivenza di cui si sta parlando, per non farci trovare impreparati nel momento in cui si sarà sconfitto il mostro, ma teniamo presente che fra non molto scarseggeranno anche i viveri. Le provvidenze alimentari non sono infinite e occorre iniziare “subito” a produrle “per l’umanità” e non “per il mercato”, perché il mercato, così come lo conoscevamo, sta morendo.
Molte provvidenze dovranno essere distribuite gratuitamente anche a quelle popolazioni di quello che chiamavamo “terzo mondo” e che abbiamo fatto finta di non vedere per troppi anni. Il capitalismo ci ha accecato e seguita ancora a farlo. Se non salviamo “anche” quelle popolazioni, saranno loro a trattenere il virus e a farlo ripartire… all’infinito. Quelle genti non hanno né strumenti né soldi per arginare l’epidemia. Dobbiamo pensarci noi. Perché è un nostro dovere.
Stare a litigare su come creare liquidità Europea è certamente utile e va fatto, ma “dopo”.
Ora, occorre creare un nucleo di scienziati provenienti da tutto il modo e avviare la più grande ricerca della storia dell’umanità. Serve di realizzare immediatamente un centro anticovid19. Non possiamo pensare a centri di ricerca che fanno ognuno i loro percorsi. È questa la vera emergenza. Sconfiggere il virus o trovare un vaccino. E lo deve fare tutto il mondo. Insieme.