venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Mattarella: “Carceri sovraffollate, sanità e organici carenti”

“Crisi Covid superata con una risposta globale”

In mattinata un pensiero alle vittime del Covid, nel tardo pomeriggio la visita al Quirinale della Polizia penitenziaria. Un lunedì dai risvolti sanitari e sociali quello del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Partendo proprio dalla presenza di una delegazione degli agenti carcerari, il Capo dello Stato ha sollevato questioni molto importati che gravano pesantemente sulle attività e sui compiti dei poliziotti.

A partire dal sovraffollamento carcerario, “una situazione che va ben oltre il mero disagio e si trasforma in un ostacolo significativo per il lavoro quotidiano degli operatori penitenziari”. Un sovraffollamento, per Mattarella, che non solo rende difficile il loro compito, ma mina anche la capacità stessa delle carceri di garantire la sicurezza e la riabilitazione dei detenuti. Inoltre, il Presidente ha sottolineato le carenze di organico che affliggono la Polizia penitenziaria, creando un carico di lavoro insostenibile per ogni singolo agente.

Un altro ostacolo fondamentale affrontato da Mattarella è rappresentato dalla grave mancanza di assistenza sanitaria all’interno delle carceri. Tutte problematiche che richiedono interventi immediati e risolutivi, tra cui il completamento degli organici, la riduzione del sovraffollamento e, soprattutto, il potenziamento dei servizi sanitari all’interno delle strutture penitenziarie: “Il numero dei suicidi nelle carceri dimostra come sia importante e indispensabile affrontarli immediatamente con urgenza”.

La vittoria sul Covid

Mattarella ieri è tornato poi a parlare di una crisi, quella legata al Covid, che è stata “superata con una risposta coordinata a livello globale”. Non ha dubbi dunque il Presidente su come si sia arrivati a sconfiggere il dramma del Covid nel mondo intero e lo ha esternato in occasione delle celebrazioni della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Coronavirus, istituita formalmente nel 2021 a un anno da quando per le vie di Bergamo sfilarono carri militari carichi di bare, nel marzo del 2020. E il Capo dello Stato si è detto vicino proprio ai familiari dei tanti deceduti a causa del virus, parlando di una pagina dolorosa della storia recente “del nostro Paese e del mondo intero, la crisi è suonata terribile esperienza delle sfide di fronte alle quali può trovarsi l’umanità”. Una sfida che è stata vinta, per Mattarella, grazie anche all’accelerazione “nella messa in opera delle più recenti scoperte della ricerca in cui protagonista è stata l’Unione europea”. L’obiettivo di una rinascita globale, per il Presidente, è stato centrato grazie “allo sforzo sinergico e solidale delle Istituzioni a ogni livello, del personale sanitario, dei volontari e società civile”.

Ferita aperta

Anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto onorare il ricordo delle vittime, ricordando di come l’Italia abbia pagato un prezzo particolarmente alto: “Il dolore per le tantissime vite perse è una ferita ancora aperta. Ma il popolo italiano ha trovato la forza di reagire”. Il Premier ha anche ricordato di come la crisi pandemica abbia impattato negativamente dal punto di vista sanitario, economico e sociale: “Penso, a esempio, all’impatto devastante che il Covid ha avuto sui nostri bambini e sui nostri adolescenti. Servirà molto tempo e un complesso insieme di interventi per restituire alle nostre giovani generazioni ciò che la pandemia, e le regole sanitarie imposte all’epoca, hanno tolto loro”.

La ‘scossa’ di Bergamo

Ma non poteva che essere Bergamo al centro delle massime commemorazioni andate in scena ieri: la città lombarda fu il triste epicentro del dramma legato al Coronavirus. Il Commissario europeo per l’Economia Paolo Gentiloni, accolto all’interno del Cimitero Monumentale dal sindaco Giorgio Gori, ha fatto riferimento proprio alle immagini delle tantissime bare trasportate dai camion militari che “scossero l’Europa tutto”.

Il primo cittadino ha successivamente sottolineato il coraggio e la resilienza dimostrati dalla città in quei momenti oscuri ribandendo quindi l’importanza di riaffermare con i fatti il valore insostituibile della salute pubblica e del Servizio sanitario nazionale. Gori ha poi evidenziato una tendenza preoccupante: la riduzione dell’incidenza della spesa sanitaria sul Pil, che è andata ben al di sotto della media dei Paesi Ocse, con l’eccezione del periodo pandemico. “È un fatto che la spesa pro-capite della Germania è il doppio di quella italiana”.

200mila vittime

Ma quante sono state le vittime dal 2020 a oggi? A ricordarlo, tramite i social, è stato l’infettivologo Matteo Bassetti: 200mila. “I professionisti della salute”, ha detto”, hanno compiuto qualcosa di straordinario, alzando giorni dopo giorno l’asticella dei loro limiti. Ma lo straordinario non deve diventare la regola. Solo così si potrà dare il giusto riscontro alle nostre rinunce e alle nostre fatiche. E la giusta commemorazione a chi ci ha lasciato, a chi è morto in questa guerra che ci ha levato troppo”.

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