domenica, 22 Dicembre, 2024
Economia

Spread mai così basso. Giorgetti: i mercati hanno fiducia

Financial Times: il Governo Meloni sorprende anche i più scettici

Uno tra gli spread più bassi degli ultimi vent’anni. Nel 2024 il differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi hanno toccato i 116 punti. Un segno che ci sarà una minore spesa per gli interessi da pagare sui prestiti e che l’economia gira bene. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti ha detto che “è un’importante inversione di tendenza che riflette la crescente fiducia del mercato nella gestione dell’economia da parte della premier Giorgia Meloni, in un momento in cui la crescita in Germania è in fase di stallo”. A trarre le conclusione più dirette si potrebbe anche affermare che i governi “politici” funzionano meglio dei governi “tecnici”.

Ma lo spread è solo un indice

Siamo lontanissimi dai decenni scorsi quando lo spread oltrepassò anche i 500 punti base. Lo spread misura lo scarto tra i titoli decennali emessi dal Tesoro e quelli tedeschi, una sorta di benchmark di riferimento che segnala sia la valutazione (anche in termini di fiducia) che i mercati accordano alla gestione del debito pubblico, sia il peso da accordare all’andamento dell’economia. I BTp a 10 anni rendono il 3,6%. Un segno che l’economia italiana ha buone prestazione, ma anche che quella di riferimento, l’economia tedesca, segna il passo e per alcuni è in recessione. Dunque anche che questi indicatori vanno presi sempre con le pinze, sia quando sono favorevoli che quando girano al peggio.

Ok dal Financial Times

Secondo il Ministero dell’Economia la spesa per interessi che l’Italia affronta, mediamente ogni anno, è tra gli 80 e 90 miliardi di euro. Ma con uno spread in discesa una buona parte di spesa per interessi si potrà contenere. “Tre o quattro mesi fa, pochi potevano immaginare che lo spread oggi, a metà marzo, potesse essere di 123 punti base”, ha spiegato il ministro Giorgetti. Gli sviluppi segnano “un’importante inversione di tendenza” rispetto a ottobre.” Il quotidiano economico inglese, Financial Times ne prende atto e scrive che “l’Italia sotto la guida del governo Meloni sta dando prova di un’efficacia economica che sorprende anche i più scettici.”

Ora abbassare debito pubblico

Il ripiegamento dello spread è frutto anche della crescente fiducia degli investitori nell’economia italiana e le aspettative di tagli dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea. Mentre i rendimenti dei titoli di Stato tedeschi aumentano, l’Italia brilla con un costo del debito inferiore, attestandosi al 3,55%, dopo aver iniziato l’anno al 3,7%. Per Giorgetti quota 110 significa mettere in sicurezza la sostenibilità dell’enorme debito pubblico e potersi presentare alle prossime riunioni europee in Ecofin e Eurogruppo con una rinnovata patente di affidabilità sui mercati. Non va dimenticato infatti che l’Italia è arrivata fin qui con un debito pubblico che al 140,1% per il 2024 e che dovrebbe scendere di poco più di un punto entro il 2026. Quindi non si può dormire sugli allori soprattutto considerando che nel 2023 l’Italia ha emesso titoli per 516 miliardi di euro e che nel 2024 il Tesoro si prepara a lanciare aste per Bot e Btp a medio termine nell’ordine di 340-360 miliardi di euro.

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