martedì, 17 Dicembre, 2024
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Svezia: le microalghe possono essere la bioplastica del futuro

Una ricerca condotta presso l’Università di Umeå mostra che le microalghe, raccolte dai corsi d’acqua nordici e coltivate nelle acque reflue, possono essere utilizzate per produrre la bioplastica degradabile PHB. Le microalghe nordiche sono organismi molto piccoli e poco appariscenti che vivono nell’acqua e utilizzano l’energia solare per convertire l’anidride carbonica in molecole organiche attraverso la fotosintesi. La rivista specializzata Packnews scrive che attualmente presso l’Università di Umeå è in corso un vasto progetto di ricerca sulle microalghe nordiche. Lì hanno raccolto microalghe dai laghi e dai fiumi intorno a Umeå e hanno effettuato test approfonditi per vedere se le alghe possono essere utilizzate, direttamente o come materia prima, per produrre biomassa in modo sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico. Il ricercatore Martin Plöhn, dottorando presso il Dipartimento di Chimica e la Scuola di Studi Aziendali dell’Università di Umeå, ha sperimentato l’alimentazione di microalghe con acque reflue dell’industria della pasta e della carta. Ha scoperto che le microalghe crescono più velocemente e meglio rispetto a quando si utilizzano terreni fertilizzati che richiedono energia.

Approccio sostenibile

“La possibilità di sostituire materiali costosi con un prodotto di scarto rende questo approccio estremamente interessante e probabilmente anche sostenibile. Attualmente stiamo effettuando i calcoli insieme ai dipendenti dell’Università svedese di agricoltura”, afferma Martin Plöhn. Martin Plöhn ha anche scoperto che le acque reflue fanno sì che le microalghe immagazzinino molto zucchero. Questi zuccheri possono poi essere somministrati ai batteri per produrre una bioplastica completamente degradabile chiamata poliidrossibutirrato o PHB.Il PHB che si forma può essere estratto dai batteri e convertito in quasi tutti i tipi di oggetti in plastica che utilizziamo nella vita di tutti i giorni, come bottiglie, sacchetti o altri tipi di imballaggi. “Il vantaggio del PHB è che invece di scomporsi in micro e nanoplastiche, che rimangono nell’ambiente, si decompone completamente come qualsiasi altro materiale su un cumulo di composti in giardino. Un altro vantaggio della coltivazione delle microalghe è che le acque reflue vengono purificate e l’anidride carbonica viene rimossa dall’ambiente. Tutto questo viene fatto da microalghe che si adattano alle condizioni di luce e temperatura del nord; quindi, non è necessario alcun riscaldamento o illuminazione aggiuntiva”, spiega Martin Plöhn.

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