domenica, 29 Settembre, 2024
Energia

‘Case verdi’, il Parlamento europeo adotta la Legge sull’efficienza energetica degli edifici

A partire dal 2030 gli edifici nuovi costruiti nell’Unione europea dovranno essere a emissioni zero. Lo prevede la direttiva “case green”, approvata definitivamente dal Parlamento europeo lo scorso 12 marzo. Le misure serviranno per ridurre le bollette energetiche e contrastare i cambiamenti climatici. In base alla nuova direttiva, a partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili. La direttiva è stata approvata dal Parlamento in via definitiva con 370 voti favorevoli, 199 voti contrari e 46 astensioni.

Obiettivi di riduzione delle emissioni

Martedì i deputati hanno adottato in via definitiva le nuove regole per ridurre il consumo energetico e le emissioni di gas a effetto serra del settore edilizio. Lo scopo della revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia è di ridurre progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici nel settore edilizio entro il 2030 e pervenire alla neutralità climatica entro il 2050. Tra gli obiettivi figurano anche la ristrutturazione di un maggior numero di edifici con le prestazioni peggiori e una migliore diffusione delle informazioni sul rendimento energetico. Secondo la nuova normativa, tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2030. Inoltre, i nuovi edifici occupati o di proprietà delle autorità pubbliche dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028. Gli Stati membri potranno tenere conto, nel calcolare le emissioni, del potenziale impatto sul riscaldamento globale del corso del ciclo di vita di un edificio, inclusi la produzione e lo smaltimento dei prodotti da costruzione utilizzati per realizzarlo.

Le misure per gli edifici residenziali

Per gli edifici residenziali, i Paesi UE dovranno adottare misure per garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata di almeno il 16% entro il 2030 e di almeno il 20-22% entro il 2035. In base alla nuova direttiva, i Paesi membri dovranno anche ristrutturare il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni entro il 2030 e il 26% entro il 2033, introducendo requisiti minimi di prestazione energetica. Inoltre, se tecnicamente ed economicamente fattibile, i Paesi dovranno garantire l’installazione progressiva di impianti solari negli edifici pubblici e non residenziali, in funzione delle loro dimensioni e in tutti i nuovi edifici residenziali entro il 2030.

Stop a incentivi su caldaie a combustibili fossili

I Paesi UE dovranno spiegare come intendono predisporre misure vincolanti per decarbonizzare i sistemi di riscaldamento eliminando, gradualmente, i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento entro il 2040. A partire dal 2025, sarà vietata la concessione di sovvenzioni alle caldaie autonome a combustibili fossili. Saranno ancora possibili incentivi finanziari per i sistemi di riscaldamento che usano una quantità significativa di energia rinnovabile, come quelli che combinano una caldaia con un impianto solare termico o una pompa di calore. La nuova normativa non si applica agli edifici agricoli e agli edifici storici e gli Stati membri possono decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico, gli edifici temporanei, le chiese e i luoghi di culto.

Prossime tappe

Per diventare legge, la direttiva dovrà ora essere approvata formalmente anche dal Consiglio dei ministri. Secondo la Commissione europea, gli edifici dell’Unione europea sono responsabili del 40% dei consumi energetici e del 36% delle emissioni di gas a effetto serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, che fa parte del pacchetto “Pronti per il 55%”. Secondo la normativa europea sul clima del luglio 2021 gli obiettivi ambientali per il 2030 e il 2050 sono diventati vincolanti per tutti i Paesi UE.

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