L’occupazione in Italia mostra segnali di rafforzamento nel quarto trimestre del 2023, con un aumento complessivo di 481mila occupati nell’anno. Ma dietro questi dati positivi si celano dinamiche demografiche significative che richiedono un’attenzione particolare. Secondo i dati diffusi dall’Istat e commentati da Confesercenti, il tasso di occupazione degli individui sopra i 50 anni è cresciuto a un ritmo quasi doppio rispetto alle altre classi d’età. Questo fenomeno, che dura da circa 20 anni, è il risultato di diversi fattori. Da un lato, c’è il progressivo passaggio delle generazioni dei baby boomers alla classe di età superiore ai 50 anni, avvenuto in un contesto in cui le condizioni per l’accesso al pensionamento si sono rese più rigide. Dall’altro lato, c’è la situazione demografica, con una riduzione del tasso di natalità che ha portato a un significativo calo della popolazione giovane. Questo invecchiamento della forza lavoro porta con sé diverse implicazioni. Da un lato, contribuisce alla stabilità occupazionale e al sostegno del reddito delle famiglie, incentivando i consumi. Dall’altro lato, solleva preoccupazioni sulle opportunità per i giovani sul mercato del lavoro e sul declino del lavoro autonomo. Negli ultimi anni, infatti, si è registrata una diminuzione significativa del numero di giovani che intraprendono attività imprenditoriali proprie.
Politica mirata
Confesercenti sottolinea l’importanza di contrastare questa tendenza con politiche mirate. È necessario favorire l’assunzione dei giovani, a esempio attraverso la staffetta generazionale e incentivi per le nuove imprese. Inoltre, sono fondamentali investimenti nel sistema formativo e politiche attive per il lavoro che possano preparare adeguatamente i giovani per il mondo del lavoro e stimolare l’imprenditorialità giovanile. In sintesi, se da un lato l’aumento dell’occupazione è un segnale positivo per l’economia italiana, dall’altro è fondamentale affrontare le sfide legate all’invecchiamento della forza lavoro e creare opportunità per le generazioni future, garantendo un equilibrio tra stabilità occupazionale e dinamismo imprenditoriale.