L’ex presidente Donald Trump e l’attuale inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, si sono assicurati il numero sufficiente di delegati per ottenere la nomina presidenziale repubblicana e democratica, rispettivamente, preparando così la strada per una seconda sfida consecutiva per la presidenza degli Stati Uniti. Trump ha recentemente ottenuto significative vittorie nelle primarie repubblicane in Georgia, Hawaii, Mississippi e Washington, superando tutti i suoi principali avversari. Questi successi hanno portato il tycoon al di là della soglia dei 1.215 delegati, il “numero magico” necessario per garantirsi la maggioranza alla convention GOP prevista a Milwaukee nel mese di luglio. Nonostante le cause giudiziarie pendenti contro di lui, i delegati repubblicani sono obbligati dalle regole del partito a sostenerlo. D’altra parte, Biden ha affrontato una debole opposizione durante le primarie democratiche, consolidando la sua posizione come candidato presidenziale del partito. Con alcune delle figure di spicco del Partito Democratico, come il governatore della California Gavin Newsom e Gretchen Whitmer del Michigan, che hanno scelto di non sfidare un presidente in carica che aveva già sconfitto Trump in passato, Biden, all’età di 81 anni, è emerso come la scelta più forte per affrontare il tycoon nelle elezioni di novembre.
Parità
Sebbene Biden abbia visto il suo favore scendere sotto il 40% in recenti sondaggi, mentre Trump rimane impopolare, le ultime rilevazioni indicano una corsa presidenziale in parità, con un leggero vantaggio per il candidato repubblicano. Tuttavia, gli elettori esprimono preoccupazioni sia sull’età di Biden che sui problemi legali di Trump, lasciando aperto il campo a sorprese e cambiamenti inaspettati nelle elezioni di novembre. Le prossime elezioni determineranno se la scommessa del Partito Democratico su Biden, considerato il miglior candidato per sconfiggere Trump, sarà ripagata.