Con l’avvicinarsi della Pasqua torna puntuale in Italia il fenomeno del ‘caro-voli’. Una constatazione che emerge da un’analisi condotta dal Centro di Formazione e Ricerca sui Consumi (Crc) in collaborazione con Assoutenti, che ha esaminato l’andamento delle tariffe aeree durante il periodo pasquale, sia per le destinazioni nazionali che internazionali. Secondo i dati raccolti, acquistare un biglietto aereo per le prossime festività pasuali può comportare costi notevolmente elevati. Per esempio, un viaggio di andata e ritorno dall’aeroporto di Catania, partendo da diverse città italiane, mostra una variazione significativa nei prezzi. Da Torino si parte da un minimo di 365 euro, mentre da Roma il costo scende a 144 euro. Analogamente, raggiungere Palermo può essere oneroso, con prezzi che oscillano tra i 259 euro partendo da Milano e i 305 euro da Forlì.
Anche per raggiungere la Sardegna i prezzi non sono da meno. Da Bologna ad Alghero si parte da 334 euro, mentre a Cagliari il costo può arrivare a 323 euro partendo dalla stessa città.
Ma il problema non si limita al costo base del biglietto. Gli utenti devono anche fare i conti con costi aggiuntivi per servizi come il bagaglio a mano o la scelta del posto a sedere, che possono far lievitare ulteriormente il prezzo finale.
All’estero
Molti gli italiani che approfitteranno dei giorni di festa per recarsi all’estero e visitare una capitale europea: in questo caso, partendo nella mattinata del 29 marzo e rientrando nel pomeriggio/sera del giorno di Pasquetta (1 aprile), chi acquista oggi un biglietto spende un minimo di 489 euro per volare da Roma ad Amsterdam, 455 euro da Milano a Berlino, 336 euro da Roma a Madrid, 302 euro da Roma a Copenhagen, 254 euro da Milano a Barcellona. Proibitivi i prezzi dei biglietti A/R per le località di mare più ambite: ipotizzando una settimana di vacanza, da sabato 30 marzo a sabato 6 aprile, servono (in base alle soluzioni migliori proposte dai siti di comparazione) 466 euro da Milano a Sharm el-Sheikh, 749 euro da Roma a Zanzibar, 936 euro per le Maldive e addirittura 1.166 euro per le Seychelles. “Nonostante gli sforzi messi in campo dal governo, il fenomeno del caro-voli sembra senza soluzione, e le compagnie aeree continuano ad imporre il proprio strapotere ricorrendo ad algoritmi che fanno salire le tariffe alle stelle in concomitanza con i periodi di festa e le partenze dei cittadini, senza che gli utenti possano in alcun modo difendersi da tali politiche scorrette” le parole di Furio Truzzi, Presidente del Centro di formazione e ricerca sui consumi. “Con queste tariffe viaggiare in aereo sta diventando sempre più un lusso per ricchi, una situazione che lede il concetto di continuità territoriale e danneggia non solo i consumatori, costretti e rinunciare alle partenze o tagliare i giorni di villeggiatura, ma anche le imprese locali, disincentivando il turismo” il commento amaro del Presidente di Assoutenti Gabriele Melluso.