La riapertura degli istituti scolastici non è dietro l’angolo. Lo ha fatto capire la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso di un question time per rispondere ad alcune domande relative alla fine dell’anno scolastico a seguito dell’emergenza Coronavirus, spiegando che al ministero si stanno valutando tutti gli scenari possibili. E nel frattempo, non si lascerà indietro nessuno. “In questo momento critico – ha puntualizzato Azzolina – dobbiamo andare avanti nell’impegno di non lasciare soli i nostri ragazzi, soprattutto i più fragili.
Difatti, le istituzioni scolastiche statali, nel dotarsi o potenziare le piattaforme e gli strumenti digitali utili per l’apprendimento a distanza grazie alle nuove risorse assegnate, tengono conto dei criteri di accessibilità per le persone con disabilita’”. Non viene meno anche il “monitoraggio del Piano educativo personalizzato”.
La ministra si è poi soffermata sugli Esami di Stato, chiarendo:
“Ho chiesto agli uffici del Ministero di predisporre più piani d’azione in base a diversi scenari possibili legati alla data di riapertura delle scuole che, ribadisco, si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti. I docenti, gli studenti e le loro famiglie, ai quali forniremo il massimo supporto, saranno messi nelle condizioni migliori per svolgere un esame serio e riceveranno tutte le informazioni in merito alle modalità che saranno adottate, non appena avremo un quadro anche temporale più definito”.
L’Anief ritiene che “qualora nei prossimi giorni la pandemia da Coronavirus non dovesse gradualmente ridursi in modo sensibile, fino alla sua scomparsa, è chiaro che non vi sarà alcun motivo nemmeno per rispettare l’attuale scadenza di aprile. La salute degli alunni, delle loro famiglie e del personale scolastico viene prima di tutto, anche della scuola e della formazione, comunque preziosissima, dei suoi alunni. Noi l’abbiamo detto da metà febbraio”.
“A questo proposito, invece – spiega il sindacato -, di insistere su azioni da parte del corpo docente che non hanno consistenza normativa, come quella di ‘firmare’ ogni giorno il registro elettronico per attestare la ‘presenza’ a lavoro secondo l’orario tradizionale o, peggio, restare davanti al computer a operare per la didattica a distanza nelle ore e nelle classi secondo l’orario lavorativo in presenza, i dirigenti scolastici si occupino sin d’ora delle condizioni in cui operano docenti, personale Ata e allievi.
Spesso, infatti, non hanno a disposizione i mezzi tecnologici e di connessione per accedere alla didattica a distanza. In alto numero, tra il corpo insegnante, sono i supplenti, anche annuali, a trovarsi in tali condizioni”.
Anief, inoltre, ricorda che “il mantenimento del diritto allo studio anche nell’attuale situazione di emergenza rischia di provocare dei contraccolpi psicologi. (Italpress)