giovedì, 26 Dicembre, 2024
Attualità

Bonus edicola, c’è tempo fino all’8 marzo. In 4 anni ne sono sparite 2.700

L’attività non piace ai giovani

C’è tempo fino all’8 marzo per chiedere il “bonus edicola”. Un contributo fino a un massimo di 2.000 euro. Il contributo è riconosciuto a fronte della realizzazione di almeno una delle seguenti attività effettuate nel 2023: ovvero la realizzazione di progetti di consegna a domicilio di giornali quotidiani e periodici, l’oppure l’apertura domenicale pari almeno al 50 per cento delle domeniche su base annua, la fornitura di pubblicazioni agli esercizi commerciali limitrofi o l’attivazione di uno o più punti vendita addizionali.

Il tracollo dell’attività

In 4 anni, sono sparite quasi 2.700 edicole in tutto il Paese, di cui 2.327 erano imprese individuali. Una perdita secca superiore al 16% (-18,6% considerando le sole ditte individuali), con tassi di variazione anche a doppia cifra in tante province, a partire da Isernia, che ha visto chiudere oltre un terzo delle unità locali, Trieste che registra un -31,1%, Ancona che supera il -30%. L’elaborazione, realizzata da Unioncamere-InfoCamere sui dati del registro delle imprese, mostra che, in pratica, solo Bolzano e Sondrio, grazie all’apertura di una nuova edicola nel quadriennio, vedono crescere questa tipologia di impresa, mentre Oristano mantiene tutte le sue 51 rivendite di giornali. A fine 2023, comunque, i punti vendita di giornali e periodici contavano su circa 13.500 localizzazioni, mentre quattro anni prima erano oltre 16mila.

Il caso Roma

In valori assoluti, sono i lettori di quotidiani soprattutto di Roma che oggi devono fare i conti con la rarefazione dei “giornalai”: nel territorio provinciale ne sono rimasti 1.138, 303 in meno di quattro anni fa (-21%). Anche a Torino, però, giornali e riviste sembrano andare parecchio meno di moda. Qui oggi si contano 501 rivendite, 138 in meno di settembre 2019 (-21,6%), mentre Milano ne perde 129 (-11,9%), scendendo così sotto le mille edicole.

L’edicolante non è per giovani

La riduzione delle rivendite non è solo un danno per quanti continuano a preferire aggiornarsi sulla carta stampata piuttosto che su strumenti digitali, è anche un peccato sotto il profilo della crescita della componente femminile e giovanile nell’impresa. Considerando le quasi 12mila imprese registrate a fine settembre 2023 (al netto, quindi, delle unità locali aggiuntive), 4.450 risultano essere femminili e 701 giovanili. Ciò significa che il mestiere dell’edicolante piace molto alle imprenditrici, che in quest’ambito rappresentano più del 37% del totale delle imprese registrate, con una presenza, quindi, ben più consistente di quanto avvenga considerando il totale delle imprese (di cui le imprese femminili rappresentano circa il 22%). Le edicole guidate da donne, però, si sono ridotte nel quattro anni anche di più della media nazionale del settore, perdendo quasi 1.100 imprese (-19,6%). Questa attività, invece, sembra piacere poco ai giovani under 35, ai quali oggi appartiene solo il 5,9% delle edicole attive nei territori italiani, 528 in meno di quattro anni fa (-43%).

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Imprese e lavoratori autonomi. Confartigianato: si sblocchino i 500 milioni per l’autotrasporto

Marco Santarelli

L’algoritmo-poliziotto dirà dove si delinque

Alessandro Alongi

Confindustria: il Piano Mattei rilancia la collaborazione con l’Africa

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.