venerdì, 15 Novembre, 2024
Lavoro

Ingegneri e Architetti: urgente un testo unico per l’edilizia e un Piano casa

Tavolo al Mit: l’edilizia pubblica residenziale va adeguata alle nuove esigenze di ceto medio e anziani 

Il terzo incontro del tavolo ministeriale sul Piano Casa tenutosi al Mit ha affrontato i temi del riordino e semplificazione delle procedure relative alla disciplina edilizia/urbanistica. Le attività saranno legate alla riforma del Testo Unico per l’edilizia e per il riordino delle norme in materia di edilizia residenziale pubblica.
Nella riunione gli esperti hanno condiviso alcuni orientamenti generali cui uniformare il lavoro dei singoli Tavoli: semplificazione normativa, semplificazione procedurale in capo alle singole amministrazioni locali in tema di edilizia, norme che incentivino la riqualificazione e la trasformabilità del costruito esistente in una prospettiva di contenimento del consumo di suolo e di riqualificazione del patrimonio edilizio più vetusto, “attualizzazione” della pianificazione degli interventi di edilizia pubblica residenziale e di social housing al mutato contesto sociale ed economico del Paese.

Riformare Dpr 380 del 2001

Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri è stato rappresentato dalla Consigliera Irene Sassetti che ha parlato di temi che coinvolgeranno in modo determinante i professionisti tecnici sotto molti aspetti. “Consideriamo quanto mai opportuni i tavoli di confronto istituiti presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – afferma Sassetti – perché pongono l’accento su due esigenze stringenti e, direi, ormai improcrastinabili: giunger rapidamente ad una riforma del Dpr 380/2001, ovvero del TU dell’Edilizia, e procedere ad una sostanziale revisione e riorganizzazione dei piani e delle sottostanti politiche per l’edilizia pubblica residenziale, che deve progressivamente virare verso un perimetro più ampio ed articolato rispetto a quello del passato, configurandosi come un piano per il social housing in senso lato.”

Un Piano casa per nuove esigenze

Durante la riunione e stata sottolineata l’assoluta urgenza di procedere all’approvazione di un nuovo Testo Unico dell’edilizia, attualizzando le norme ad
un contesto economico mutato rispetto a quello in cui furono varate le precedenti norme Dpr 380/2001. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, d’altra parte, ha già definito una serie di principi, condivisi con il Consiglio Nazionale degli Architetti, su cui basare la legge delega propedeutica all’approvazione della nuova normativa. Il CNI ha poi manifestato, ancora una volta, il proprio interesse ad intervenire ed a supportare il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella definizione di un “Piano casa”, in grado di andare incontro non solo ad una sempre elevata domanda di alloggi a prezzi contenuti, ma di soddisfare il fabbisogno di alloggi proveniente da strati sociali non solo a basso reddito ma anche da un ceto medio con esigenze abitative nuove rispetto al passato.

Ristrutturare o abbattere

Dalle analisi del Centro Studi degli ingegneri è emersa anche la necessità di capire esattamente lo stato del costruito in ambito ERP, per comprendere se vi siano i margini per ristrutturazioni profonde o per l’abbattimento e la ricostruzione. Ma estremamente interessante è soprattutto il tema di eventuali rigenerazioni urbane di quartieri periferici in cui si apre al social housing, ovvero ad alloggi ed edifici di buona qualità, a prezzi “calmierati” destinati non necessariamente solo a famiglie a basso reddito ma a lavoratori, studenti o persone anziane.

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