mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Esteri

Il Brennan Center for Justice lancia l’allarme: il divario razziale nell’affluenza alle urne negli Usa continua a crescere

Un rapporto pubblicato ieri dal Brennan Center for Justice ha scatenato l’allarme riguardo al crescente divario razziale nell’affluenza alle urne negli Stati Uniti. Secondo gli esperti del Brennan Center, questo divario è aumentato significativamente negli ultimi dieci anni, sollevando gravi preoccupazioni sulla salute della democrazia americana. Una delle principali cause identificate nel rapporto è stata una decisione della Corte Suprema del 2013 che ha indebolito il Voting Rights Act. La sospensione della Sezione 5 del Voting Rights Act del 1965, che aveva l’obiettivo di proteggere i diritti di voto delle minoranze, ha aperto la strada a un rapido aumento del divario razziale nell’affluenza alle urne in alcune parti del Paese precedentemente coperte da questa sezione. Wendy Weiser, Vicepresidente presso il Brennan Center, ha sottolineato che il divario razziale nell’affluenza alle urne è allarmante e dovrebbe destare preoccupazione a tutti gli americani. La decisione della Corte Suprema nel caso Shelby County contro Holder è stata identificata come una delle principali cause di questo divario in costante crescita.

Divario di partecipazione

Le recenti restrizioni al voto introdotte in tutto il Paese stanno ulteriormente contribuendo al divario di partecipazione alle urne. Weiser ha dichiarato: “Abbiamo registrato un notevole aumento delle leggi restrittive sul voto in tutto il paese. Le leggi e le restrizioni sul voto adottate si stanno accumulando l’una sull’altra. Preso singolarmente, ogni restrizione potrebbe avere un impatto difficile da valutare o misurare. Ma man mano che si accumulano, potrebbe diventare evidente se stanno influenzando o meno il processo di voto”. Secondo il rapporto, questo impatto si fa sentire in tutto il Paese, non solo nelle regioni precedentemente coperte dalla Sezione 5. In tutte le regioni degli Stati Uniti, il divario razziale nella partecipazione alle urne è stato maggiore nelle elezioni di metà mandato del 2022 rispetto a qualsiasi altra elezione di metà mandato dal 2006. Kevin Morris e Coryn Grange, coautori del rapporto, hanno sottolineato che il numero di elettori di colore che non partecipano alle elezioni ha il potere di influenzare significativamente i risultati elettorali. Hanno evidenziato che se non ci fosse stato il divario nelle elezioni presidenziali del 2020, “sarebbero stati espressi nove milioni di voti in più, molto più dei sette milioni con cui Joe Biden ha vinto il voto popolare nazionale”.

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