Secondo i dati della ricerca curata dall’Istituto Ixé, con la sponsorship di Grenke, Intesa Sanpaolo, TIM e Open Gate Italia, la Lombardia è tradizionalmente una delle locomotive d’Italia anche in tema di innovazione, sia dal punto di vista degli investimenti sia della presenza di imprese dell’offerta digitale. Il punto cardine di questa eccellenza è un sistema imprenditoriale sensibile all’innovazione continua, tanto che nel 2024 il 16% delle imprese lombarde aumenterà gli investimenti in digitale, il 60% li manterrà stabili e solo il 6,9% dichiara che li ridurrà. Cybersecurity, applicazioni per il sito web e gestionali sono le tre aree tecnologiche in cui le aziende lombarde hanno una marcia in più rispetto alla media nazionale. Qui la “copertura” è rispettivamente del 74%, 67% e 58%, circa 10 punti in più della media.
Marketing, gestioni clienti e ambiente
Le tre aree su cui le imprese lombarde investiranno maggiormente saranno il marketing/comunicazione (29,1%), la gestione dei clienti (23,3%) e la sostenibilità ambientale (19,4%). Sul fronte delle tecnologie emergenti – AI in primo luogo ma anche blockchain, robotica e IoT – l’adozione concreta è ancora di nicchia (2% delle imprese, soprattutto di grandi dimensioni) ma la penetrazione aumenterà rapidamente di ben 7,6 volte. Tra gli ostacoli alla transizione digitale dichiarati dalle imprese lombarde svettano la mancanza di risorse economiche e finanziarie, per 38,4% delle aziende (7 punti in più rispetto alla media nazionale) e la scarsità di competenze digitali sul mercato, per il 21% di esse (4 punti in più rispetto alla media nazionale).
Le imprese
“Oggi la rapidità con cui corre la tecnologia ci impone di cambiare paradigma: serve velocità nel creare le condizioni affinché le imprese possano continuare a correre sul mercato, e possiamo farlo solo creando una vera sinergia fra imprese, istituzioni e università. La velocità si declina nel cogliere le tendenze e nel dare risorse per la ricerca e sviluppo alle imprese del Made in Italy digitale; nel costruire bandi su misura per le PMI. E soprattutto nel creare profili professionali dinamici che abbiano sia le competenze digitali che le aziende richiedono, sia un mindset ibrido per rendere l’innovazione davvero disponibile sul mercato”, commenta Dante Laudisa, Vicepresidente Assintel.