domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

Mattarella a Piantedosi: “Mai manganelli sui ragazzi”

Dopo le cariche della polizia a Pisa e Firenze. Le opposizioni chiedono le dimissioni del Ministro. FdI: “Colpa della Sinistra”

“Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento”. Tramite una nota stringata di appena quattro righe il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è ‘sceso in campo’ in prima persona per una dura reprimenda in merito alle cariche delle forze dell’ordine nei confronti di studenti che a Pisa e Firenze stavano manifestando in favore della pace a Gaza. Una prova di forza assolutamente condannata dal Quirinale. La nota ha specificato che lo stesso Capo dello Stato ha fatto presente al Ministro dell’Interno dell’errore fatto, trovando comunque nello stesso Matteo Piantedosi “condivisione”. Insomma, una presa di posizione netta quella di Mattarella che ha voluto specificare che l’autorevolezza dei tutori dell’ordine si misura non con la violenza, “ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni”.

Opposizioni all’attacco

Inutile dire che le reazioni alle parole del Presidente sono susseguiti commenti a più non posso, a partire dall’opposizione. Durissimo il Partito democratico che tramite i social si è chiesto ‘A che ora si dimette Piantedosi?’. Ha parlato di un clima volutamente pesante il responsabile Informazione nella segreteria del Pd Sandro Ruotolo che fa appello alla par condicio televisiva: “Nell’attesa che il Ministro riferisca in Parlamento chiediamo ai vertici della Rai di garantire un’informazione corretta e di dar voce alle tante voci di protesta nei confronti dell’uso dei manganelli da parte del governo”. Condanna piena alla violenza di venerdì sera anche dal leader di Italia viva Matteo Renzi: “Le parole di Mattarella sono impeccabili e totalmente condivisibili”, auspicandosi inoltre una regolata da parte del governo. Per il Portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, Mattarella ha fatto bene a richiamare Piantedosi, ma “spiace constatare che di fronte alle drammatiche immagini di violenza il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni stia ancora in silenzio e non abbia condannato la violenza”. Ha chiesto le scuse di Piantedosi “a quei ragazzi e a quelle ragazze” il Segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni che ha anche ringraziato Mattarella per la sua discesa in campo sull’argomento.

Insomma, non si prospettano giorni facile per il Ministro dell’Interno, chiamato a riferire in Parlamento da più parti, a partire dalla Segretaria del Pd Elly Schlein: “Piantedosi risponda e si assuma le sue responsabilità su questo. È diventato un clima inaccettabile, non solo a Pisa ma anche a Firenze, Torino, Napoli e Bologna”. Sulla stessa linea il Presidente del M5S Giuseppe Conte che ha attaccato poi Meloni per il suo silenzio sulla vicenda: “Non si tratta di un caso isolato: sono episodi che si stanno ripetendo da Torino a Milano, da Vicenza a Catania”.

FdI: Colpa della Sinistra

Per quanto riguarda i rappresentanti della maggioranza, Fratelli d’Italia tramite una nota ha detto di difendere le regole democratiche di convivenza che si basano sul diritto di manifestare e il dovere di farlo pacificamente e nel rispetto della legge, ma nel contempo “è la Sinistra che spalleggia i violenti è la causa dei disordini ai quali abbiamo assistito”. Più pacato il Segretario nazionale di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani che si è detto rammaricato per quanto accaduto a Pisa: “Se qualcuno dovesse avere sbagliato è giusto che sia sottoposto ad azione disciplinare, ma ciò non significa che si mettono sotto processo tutte le forze dell’ordine”. Secondo il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida le forze dell’ordine “per loro caratteristica garantiscono la sicurezza dei cittadini e quindi vanno prese come esempio di fiducia. Quelle che agiscono male devono essere perseguite, ma questo già la legge lo prevede”.

Sabato di manifestazioni

Intanto la giornata di ieri nel Paese è stata contraddistinta da tante manifestazioni. Sempre a Pisa gli ultras della locale squadra nerazzurra hanno protestato contro i parlamentari pisani della Lega Edoardo Ziello e Susanna Ceccardi che si erano schierati in difesa delle forze dell’ordine chiedendo nel contempo le dimissioni del Questore Sebastiano Salvo. A Milano le associazioni palestinesi italiane e i sindacati di base hanno dato vita a un lungo serpentone con cartelli contro Israele. Presenti le delegazioni di Potere al Popolo e Rifondazione comunista, assente l’Anpi Provinciale che ha scelto di non aderire. Cartelli anche contro il governo. Sempre nel capoluogo lombardo c’è stato anche un corteo della comunità ucraina. A Firenze una catena umana con tante bandiere arcobaleno promossa da associazioni pacifiste e sindacati contro le guerre e contro l’esecutivo. Ad Asti centinaia di persone sono scese in piazza con lenzuola macchiate di rosso, a indicare il sangue di ogni guerra. Così anche a Palermo la ‘Rete italiana pace e il disarmo’ ha tenuto un presidio affinché finisca l’ecatombe” nella Striscia di Gaza. Anche a Mirafiori, a Torino, c’è stata la marcia ‘Clima-Lavoro’ organizzata da Sinistra Ecologista e Alleanza Verdi e Sinistra, infine a Napoli la Cgil e altre associazioni hanno chiesto la riduzione della spesa militare a favore di quella sociale.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Coldiretti. Prandini: Domani a Bruxelles agricoltori da tutta Europa

Ettore Di Bartolomeo

Quirinale. Il centrodestra a raccolta da Berlusconi. Dietro le quinte le strategie di Salvini e Meloni

Giuseppe Mazzei

Dalla Chiesa: Mattarella “Suo sacrificio seme di forte reazione civile”

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.