“Sono circa 5 milioni gli italiani che considerano l’Intelligenza Artificiale come una minaccia”. È quello che pensano le persone secondo un’indagine che Facile.it ha commissionato agli istituti mUp Research e Norstat per capire se questa tecnologia moderna è considerata nel nostro Paese come una minaccia o un’opportunità. Dallo studio realizzato su un campione rappresentativo della popolazione nazionale (in età compresa tra 18 e 74 anni) emerge che, dopo i 55 anni di età, circa il 18% degli intervistati considera l’Intelligenza Artificiale solamente un rischio. Tuttavia, dal sondaggio risulta anche come tra i più giovani prevalga l’idea che questa disciplina informatica possa essere una grande opportunità: a livello nazionale il 34,5% vede dei vantaggi nell’utilizzo dell’IA, la percentuale sale al 40,4% tra i 25-34enni e addirittura al 53,5% tra gli appartenenti alla fascia 18-24 anni.
Le preoccupazioni
Al crescere dell’età crescono anche i dubbi. Secondo questa indagine, circa il 18% degli intervistati (dopo i 55 anni di età) valuta l’Intelligenza Artificiale solamente come una minaccia. Gli istituti di ricerca hanno approfondito quali sono i rischi, collegati a questa tecnologia, che più preoccupano gli italiani. Il 52,6% dei rispondenti ha dichiarato che l’Intelligenza Artificiale può essere sfruttata da malviventi per azioni fraudolente. Il 39% del campione ha risposto che l’informazione online può essere invasa da contenuti falsi creati proprio dalla IA; oltre 5,6 milioni sono gli italiani che temono che la IA possa fargli perdere il posto di lavoro: una paura riscontrata soprattutto tra i più giovani, dacché nel sotto campione 18-24 anni più di una persona intervistata su cinque ha risposto di avere questa preoccupazione.
I rischi informatici
La tecnologia informatica in generale si sta diffondendo sempre di più velocemente e con questo, i rischi connessi a fenomeni cyber aumentano. Dall’analisi effettuata è infatti emerso che quasi 13 milioni di italiani sono stati vittima di un crimine informatico almeno una volta nella vita. Più nel dettaglio, oltre 6 milioni e mezzo di persone hanno subito un accesso non autorizzato agli strumenti di pagamento personali, mentre quasi 2,5 milioni di persone hanno subito un furto della propria immagine/identità digitale (o quella dei familiari) per poi essere sfruttata da terzi per compiere atti illegali. Quasi 2,3 milioni, invece, sono state le persone vittima della diffusione non autorizzata di materiale digitale proprio o dei figli, mentre pochi meno, 2,2 milioni, sono coloro che hanno subito un furto di identità con la conseguente sottoscrizione di contratti a loro nome. Moltissime anche le vittime di cyberstalking (quasi 1,5 milioni), cyberbullismo (circa 1,3 milioni) e revenge porn (quasi 1,2 milioni).