C’è chi ci crede e chi non ci crede. Gli scienziati sono divisi. I politici cavalcano la ricerca del consenso. Stiamo parlando del “climate change”, del cambiamento climatico, che secondo la sondaggista italiana Alessandra Ghisleri preoccupa tre italiani su quattro; il 73,3%. In un intervento su un quotidiano nazionale Ghisleri scrive tra l’altro che “gli italiani sono sempre più preoccupati per le questioni ambientali denunciando principalmente i grandi eventi climatici che hanno colpito il nostro territorio, l’inquinamento dell’aria, l’uso sostenibile delle risorse naturali, la gestione dei rifiuti e la perdita di biodiversità.” Sondaggi e ricerche sul tema anche negli Stati Uniti e Europa.
Negli Usa tanti non ci credono
Da uno studio dell’Università del Michigan risulta che “più della metà dei tweet esaminati negavano semplicemente che il cambiamento climatico fosse reale.” Lo dice Joshua Newell, coautore dello studio e professore di ambiente e sostenibilità all’Università del Michigan. “Non è stato sorprendente, ma è stato deludente: avrei sperato che sempre più americani credessero nel cambiamento climatico e nell’importanza di affrontarlo”. Addirittura quasi il 15% degli americani non crede al fatto che il cambiamento climatico sia reale. I ricercatori, utilizzando anche l’intelligenza artificiale, hanno analizzato oltre 7,4 milioni di tweet pubblicati da circa 1,3 milioni di persone sulla piattaforma di social media X (ex Twitter) tra il 2017 e il 2019.
Sondaggi coerenti
Il dato sembra anche simile al sondaggio italiano là dove rivela che “un italiano su 3 (34.2%) è convinto che questo sia un processo più lento delle previsioni e che presenta dei costi importanti. Il 18.7% è preoccupato che questo processo possa avere delle rilevanti conseguenze sull’occupazione e soprattutto sulle fasce più fragili della società.” Ora è chiaro che le verifiche su questo tema si fanno anche in vista delle elezioni, sia in Italia che negli Stati Uniti, e servono per mettere a punto le campagne elettorali che si approssimano. Ma i risultati, in definitiva, sembrano essere “coerenti” tra loro. Anche una ricerca dell’Università di Yale, infatti, stima che nel 2023 il 16% degli americani (circa 50 milioni di persone) non crede nel cambiamento climatico. Infine riguardo gli europei un sondaggio del King’s College di Londra, del 2022, rilevava più o meno lo stesso dato: il 74% dei cittadini dell’Eurozona crede nella crisi climatica. Condotto su un campione di 12.000 persone che abitano in 6 paesi europei (Italia, Norvegia, Gran Bretagna, Irlanda, Germania, Polonia) la quota dei cosiddetti “negazionisti” oscilla tra il 16 e il 24% e di incerti tra l’8 e il 15%.