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German income tax return form with european euro money bills and calculator lies on accountant table close up. The concept of taxpaying period in Germany and Europe

Partite Iva in leggera flessione nel 2023. Il Sud avanti al Centro Italia

Costruzioni e attività professionali più dinamiche, come maschi under 35
venerdì, 16 Febbraio 2024
1 minuto di lettura

Nel corso del 2023 sono state aperte 492.176 nuove partite Iva ed in confronto all’anno precedente si è registrata una lieve flessione (-1,9%). La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70% delle partite Iva è stato aperto da persone fisiche, il 22,9% da società di capitali e solo il 3,1% da società di persone, in linea con quanto osservato nel corso dell’anno precedente. Rispetto al 2022, la diminuzione di avviamenti ha riguardato prevalentemente le società di persone (-8,6%), le persone fisiche (-1,9%) e i soggetti non residenti (-9,8%), mentre le società di capitali fanno osservare un lieve aumento degli avviamenti rispetto all’anno precedente (+0,8%).

Osservatorio partite Iva

I dati sono dell’Osservatorio sulle partite Iva che fa capo al Mef. Riguardo alla ripartizione territoriale, il 48,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,1% al Centro e il 30,4% al Sud ed Isole; il confronto con l’anno precedente evidenzia che quasi tutte le Regioni mostrano una diminuzione di avviamenti: le maggiori sono avvenute in Basilicata (-11,5%), Lazio (-9,7%) e Molise (-6,8%). In Valle d’Aosta (+6,2%), Lombardia (+5,3%) e nella Provincia autonoma di Bolzano (+4,3%) si registrano gli aumenti più consistenti di nuovi avviamenti rispetto all’anno 2022.

Commercio e costruzioni

La classificazione per settore produttivo evidenzia che il settore del commercio ha registrato il maggior numero di aperture di partite Iva (18,2%), seguito dalle attività professionali (17,9%) e dalle costruzioni (10,3%). Tra i primi quattro settori, che fanno registrare nel complesso oltre il 50% dei nuovi avviamenti, le variazioni più significative riguardano le costruzioni (-8,6%) e le attività professionali (-8%). Tra i restanti settori, le variazioni maggiori si sono registrate nell’istruzione (+53,1%), nell’agricoltura (-16,2%) e nell’attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+11,3%), settori che però pesano rispettivamente per il 3,1%, 6,2% e 6,9% dei nuovi avviamenti.

Incremento over 65

Per quanto riguarda le persone fisiche, la ripartizione per genere è relativamente stabile, con il 60,5% di aperture da parte di soggetti di sesso maschile. Il 49,1% delle nuove partite IVA è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 30,8% da soggetti nella classe 36-50 anni. Il confronto con l’anno precedente mostra un decremento di aperture per le classi di età fino ai 65 anni, mentre per gli over 65 si registra un moderato incremento (+1,6%). La distribuzione delle nuove aperture di partite Iva sulla base del Paese di nascita evidenzia che circa il 21% degli avvianti è nato all’estero (dato sostanzialmente in linea con il 20% dell’anno 2022). Nel 2023, 238.766 soggetti hanno aderito al regime forfetario, con una flessione minima rispetto al 2022 (-0,2%); tali adesioni rappresentano circa il 49% del totale delle nuove aperture di partita Iva.

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