I produttori italiani di fiori hanno festeggiato un San Valentino di successo, con un aumento delle vendite che sfida la concorrenza delle rose provenienti dall’estero. Secondo i dati forniti dai florovivaisti di Cia-Agricoltori Italiani, il giro d’affari per la festa degli innamorati si aggira intorno agli 80 milioni di euro, in linea con l’anno precedente, con la vendita di circa 35 milioni di fiori. Nonostante la rosa rimanga il fiore più venduto il 14 febbraio, i prezzi sono notevolmente aumentati, con una rosa a gambo lungo che può arrivare a costare tra gli 8 e i 10 euro al dettaglio. Al contrario, un bouquet misto di fiori Made in Italy, come fresie, anemoni, ranuncoli e garofani, si attesta intorno ai 25 euro, offrendo una valida alternativa per coloro che cercano freschezza e varietà. La Cia prevede un aumento significativo delle vendite di prodotti nazionali, stimato intorno al 20%, grazie soprattutto ai tipici prodotti coltivati nelle regioni con maggiore vocazione floricola: Sanremo, Pescia e la provincia di Napoli. I fiori locali sono preferiti per la loro freschezza e profumo, in contrasto con le rose e le orchidee importate da paesi come Colombia, Kenya, Etiopia e Taiwan, che spesso subiscono lunghi periodi di conservazione in celle frigorifere.
Sostenibilità ambientale
L’aspetto della sostenibilità ambientale gioca un ruolo importante in questa preferenza per i fiori italiani. La produzione nazionale evita i trattamenti indiscriminati con i pesticidi, in contrasto con la pratica comune in alcuni paesi extra-UE. Questo aspetto non solo garantisce fiori di migliore qualità, ma anche un impatto ambientale più positivo. Inoltre, i prezzi dei fiori recisi italiani, tutti Made in Italy, rimangono competitivi. A esempio, il prezzo di uno stelo di fresie e garofani si attesta intorno ai 2,50 euro, mentre bocche di leone, gerbere e tulipani italiani si aggirano sui 3 euro. Anche se alcune varietà come strelizie e lilium possono costare circa 4 euro al gambo, e ranuncoli di Sanremo possono arrivare a 5,5 euro, il rapporto qualità-prezzo rimane vantaggioso per i consumatori. Il settore del fiore reciso italiano è strettamente legato alle ricorrenze, rappresentando più del 50% degli acquisti annuali di fiori. In Italia, il florovivaismo rappresenta il 5% della produzione agricola, coinvolgendo 27.000 aziende e 100.000 addetti. Cinque regioni italiane coprono l’80% della produzione nazionale, con la Liguria in testa seguita da Campania, Toscana, Puglia e Sicilia.