Dal Capo dello Stato Sergio Mattarella al Premier Giorgia Meloni, dai Presidenti di Camera e Senato Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa al Presidente della Corte Costituzionale Augusto Barbera. Sono solo alcune delle personalità che ieri hanno partecipato alle celebrazioni, all’interno dell’ambasciata italiana presso la Santa Sede, per il 95esimo anniversario dei Patti Lateranensi e per il 40esimo anniversario dell’accordo di modificazione del Concordato. ‘Padroni di casa’ a Palazzo Borromeo il Segretario di Stato Vaticano, Cardinale Pietro Parolin, il Presidente della Cei, Cardinale Matteo Zuppi, e il Segretario generale, Mons. Giuseppe Baturi.
Dall’Imu al Giubileo
Al centro della conversazione sono stati affrontati diversi argomenti di rilevanza nazionale, tra cui la famiglia e le provvidenze a essa correlate. Il Segretario di Stato Vaticano Parolin ha riconosciuto gli sforzi compiuti dal governo italiano, come l’introduzione dell’assegno unico per i figli, ma ha sottolineato che c’è ancora spazio per ulteriori interventi. Un altro tema cruciale discusso durante l’incontro è stato quello della scuola paritaria. Parolin ha evidenziato la necessità di trovare soluzioni per le sfide legate al fine vita. È stato toccato anche l’argomento dell’Imu per fare il punto della situazione. Un accenno anche al Giubileo, con Parolin che ha espresso ottimismo riguardo alla possibilità di ottenere risultati significativi.
Costante interlocuzione
Per il Vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, anch’egli presente all’incontro, la “costante interlocuzione tra Italia e Santa Sede rappresenta per il governo un elemento d’importanza fondamentale, anche nella propria azione di politica estera”. Per il Ministro degli Esteri, nel quadro della Presidenza italiana del G7, c’è la volontà di rafforzare la cooperazione su tutta una serie di dossier internazionali, a partire da quelli di più stretta attualità, dal Medio Oriente all’Ucraina, dall’Africa ai temi migratori. Tajani inoltre ricordato la particolare attenzione che l’Italia dedica alla tutela della libertà di religione e delle minoranze religiose, soprattutto quelle che si trovano in contesti di particolare instabilità. Ha ricordato “lo sforzo italiano volto a proteggere i cristiani e i luoghi di culto cristiani in Medio Oriente, dove è fondamentale non cadere nella trappola di una guerra di religione tra mondo arabo e mondo occidentale, come vorrebbe Hamas”.
Quando nascono i Patti?
Il 20 settembre 1870 l’esercito italiano entra a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così la fine dello Stato pontificio. Una delle clausole dell’armistizio lascia al Papa la zona dei Palazzi vaticani, dove si ritira Pio IX. L’anno seguente il parlamento approva la cosiddetta ‘legge delle guarentigie’, con cui si garantisce al Vaticano la piena indipendenza: ma Pio IX ha già scomunicato re, governo e parlamento. La frattura si ricompone nel 1929, quando il capo del governo italiano di allora, Benito Mussolini, stipula l’accordo noto come Patti Lateranensi, accordo stipulato tra la Santa Sede e il Regno d’Italia che rappresenta il riconoscimento ufficiale dell’indipendenza e della sovranità della Città del Vaticano da parte del Belpaese. Questa ‘intesa’ risolse quindi una disputa durata molti decenni tra la Chiesa e lo Stato riguardo alla posizione e ai diritti della Chiesa stessa. I Patti Lateranensi furono divisi in tre documenti principali: il Trattato Lateranense, il Concordato e il Protocollo finanziario. Il primo stabiliva i confini e i diritti sovrani della Città del Vaticano, mentre il secondo regolava i rapporti tra la Chiesa e lo Stato, in materia di religione, istruzione e matrimonio. Il terzo infine prevedeva un risarcimento da parte dello Stato italiano alla Santa Sede per i territori che erano stati confiscati durante la creazione dello Stato italiano nel XIX secolo.
Il Concordato
Nel 1984 (esattamente il 18 febbraio) c’è stato poi un aggiornamento del Concordato che ha stabilito una serie di norme riguardanti le relazioni tra Chiesa e Stato. Le novità più importanti furono la reintroduzione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, l’inserimento dell’Otto per Mille (che consente ai contribuenti di devolvere parte delle loro tasse alla Chiesa cattolica o ad altre confessioni religiose), la collaborazione con lo Stato nei servizi sociali, educativi e sanitari, e il riconoscimento di altre confessioni religiose.