Con il Carnevale il mercato dei dolci esplode in un tripudio di sapori e colori, generando un giro d’affari da ben settecento milioni di euro. Un dato impressionante, che testimonia l’importanza e la vitalità di questa tradizione culinaria radicata nel cuore degli italiani. Secondo un’indagine condotta da Cna Agroalimentare tra i suoi iscritti in tutta Italia, il mercato dei dolci di Carnevale è in costante crescita, registrando un aumento del 25% in soli tre anni. Una tendenza che evidenzia l’interesse sempre crescente dei consumatori per i prodotti tradizionali e artigianali, caratterizzati da gusto e qualità superiori.
Sebbene il proverbio dica che ‘a Carnevale ogni frittella vale’, gli artigiani di Cna Agroalimentare sottolineano che la differenza la fa proprio la qualità e l’autenticità dei prodotti artigianali. I consumatori, infatti, apprezzano sempre di più la tipicità e l’eccellenza dei dolci tradizionali, che diventano autentici simboli della festa più colorata e allegra dell’anno.
Più amati
Ma quali sono i dolci di Carnevale più apprezzati? Premesso che i fritti dominano il panorama, senza rivali sono le chiacchiere nelle loro varie denominazioni. Chiacchiere appunto in Lombardia, Piemonte, Campania, Sicilia e quasi tutto il Mezzogiorno. Frappe a Roma e nel Lazio. Cenci in Toscana. Bugie in Liguria. Ciarline in Emilia. Fiocchetti in Romagna. Crostoli in Friuli Venezia Giulia. Fritte della tradizione, al forno o ‘senza glutine’, magari bagnate nella cioccolata o in altre creme, valgono ben oltre la metà del mercato.
Sono diventate insomma il dolce nazionale di Carnevale, come il panettone o il pandoro a Natale, la colomba a Pasqua. Accanto al dolce simbolo del Carnevale, praticamente come i ‘mille campanili’ ogni area del nostro Paese sfoggia, e gusta, il ‘suo’ dolce di Carnevale. Con le chiacchiere solo le castagnole (classiche, alla crema, alla ricotta, al cioccolato, allo zabajone) hanno una diffusione sovraregionale.
Tra i prodotti localmente più diffusi si registrano tortelli, ravioli, tagliatelle dolci e torte di riso (nelle regioni settentrionali); fritole, galani, rufioli in Veneto; il bujarnik friulano; i chifelini di Trieste; berlingozzo, frati fritti e schiacciata in Toscana; i limoncini marchigiani; la Crescionda di Spoleto; il migliaccio napoletano; gli strufoli o struffoli praticamente in tutto l’ex Regno delle Due Sicilie con varianti quali la cicerchiata nelle regioni centrali e la pignolata in Sicilia; i taralli al naspro lucani; frati fritti e zeppole in Sardegna.