domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Gaffe che fanno sorridere parole grosse che fanno tremare

Trump, la Nato e la corsa alla Casa Bianca

“Incoraggerei la Russia ad attaccare qualsiasi membro della Nato che non riesca a pagare i conti come membro dell’Alleanza Atlantica”. A parlare così è stato ieri Donald Trump, in un comizio in South Carolina. “Commenti spaventosi e sconvolgenti” replica lo staff di Biden. E in Europa è un coro di disappunto e di preoccupazione che coinvolgono anche il vertice della Nato. Sono 20 su 31 i Paesi dell’Alleanza che non spendono il 2% del Pil per la difesa. Tra questi ci sono anche, Italia, Germania e Spagna. Possiamo dormire sonni tranquilli?

Il 60% degli americani ritiene che Biden e Trump siano troppo avanti negli anni per guidare gli Usa.

Sono quasi coetanei, 81 anni il presidente in carica e 77 il contendente repubblicano. Entrambi hanno commesso più volte delle gaffe, piuttosto innocue, sbagliando nomi, Paesi, date. Nessuna di queste gaffe ha avuto conseguenze diplomatiche. L’età con i suoi limiti pesa: è un dato oggettivo. Ma ciò che conta di più è la lucidità e la saggezza nelle decisioni.

Un Presidente può anche far sorridere se scambia l’Egitto con il Messico, se scivola sulla scaletta dell’aereo. Ma se gestisce le crisi internazionali con abilità e determinazione, se la sua politica economica crea benessere, posti di lavoro, mette sotto controllo l’inflazione, forse andrebbe giudicato per questo e non per aspetti folkloristici. Non fa lo stesso effetto delle gaffe di Biden ascoltare frasi oggettivamente terrificanti come quella pronunciata da Trump. E qui l’età c’entra fino ad un certo punto. Trump non è mai stato entusiasta della Nato. Ne ha fatto sempre e solo una questione di soldi. Nella campagna elettorale del 2016 disse che se Putin avesse attaccato i Paesi baltici li avrebbe aiutati solo dopo aver verificato “l’adempimento dei loro obblighi nei nostri confronti”. Un’America fuori dalla Nato sarebbe una tragedia mondiale e non solo per l’Europa che finirebbe nel mirino della Russia ma anche per gli Stati Uniti che vedrebbero crescere a dismisura la sfera di influenza sia di Mosca che di Pechino. Il fortino americano isolato dall’Europa non resisterebbe a lungo.

Oltre a fare il loro dovere, spendere il 2% del Pil per la difesa, i Paesi europei farebbero bene a rimboccarsi le maniche e a cominciare a pensare ad una difesa comune all’interno della Nato. Razionalizzando le spese e creando un credibile deterrente da utilizzare non solo per scoraggiare possibili aggressioni in Europa ma anche per supportare una politica estera dell’Unione più dinamica e convincente. L’America ringrazierà.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Tunisia-Ue patto su energia e migranti. Meloni: un successo. Il 23 meeting a Roma

Maurizio Piccinino

Pentagono: senza finanziamenti, non possiamo riparare le armi fornite all’Ucraina

Renato Caputo

Concessioni balneari. Si calmano le acque. Prelazione e indennizzi per gli uscenti

Maurizio Piccinino

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.