In questo periodo dell’anno Venezia è il Carnevale. E in questo periodo in città si stima la presenza di 2,5 milioni di turisti per un giro d’affari di circa un miliardo di euro; mentre secondo i dati dell’Osservatorio Economia e Territorio di CNA Veneto, le presenze turistiche dal 2022 al 2023 hanno seguito un “incoraggiante trend” in aumento del +8,2%. Quest’anno, secondo voli Gds Travelport, i visitatori che atterreranno all’aeroporto Marco Paolo di Venezia tra fine gennaio e metà febbraio vengono soprattutto da America (16%), Giappone (9%), Francia (8%) e Inghilterra (7%). Nel centro storico di Venezia, nei prossimi tre mesi, si osserva un incremento delle tariffe durante tutti i weekend, con un picco particolarmente elevato nel fine settimana pasquale. Le maggiori variazioni si verificano nei tre weekend di Carnevale, compresi tra il 27 gennaio e il 13 febbraio. Il costo medio di una camera doppia può aumentare anche del 57%, rispetto alla media dei tre mesi presi in considerazione.
Pasticcerie veneto al femminile
Secondo una stima di Confartigianato, in Italia il giro di affari legato ai dolci della tradizione del Carnevale è di circa 600 milioni di euro. In Veneto sono registrate 1.211 Pasticcerie artigiane, 523 delle quali (43%) sono a conduzione femminile. In questo inizio del 2024, rispetto al 2020, in Veneto si è registrato un calo del 3%. “Nel mondo dell’imprenditoria dolciaria la presenza femminile sta diventando determinante – commenta Catia Olivetto Presidente Dolciari e Panificatori CNA Veneto –. Un trend confermato anche dai dati relativi alle iscrizioni negli istituti professionali. Questo settore sembra sempre più dimostrarsi come una vera opportunità di lavoro per le donne, sia come imprenditrici che come dipendenti, e può essere anche risorsa importante per molte donne che desiderano rientrare nel mondo del lavoro magari dopo essersi occupate della famiglia.”
Carnevale “breve”
È senz’altro il momento di maggior lavoro per il settore artigianale legato a pasticceri e panificatori. “Quest’anno il Carnevale è più breve rispetto agli anni precedenti perché la Pasqua cade “bassa”, al 31 marzo – prosegue Catia Olivetto –. Di fatto siamo usciti dal Natale per entrare direttamente in un Carnevale corto; fortunatamente una clientela sempre più raffinata ed esperta continua a scegliere il prodotto artigianale piuttosto che la grande distribuzione mantenendo un occhio attento al gusto certamente, ma anche alla salute; anche se abbiamo rilevato che il potere di acquisto delle famiglie è un po’ in calo.”
Consumi stagnanti
Una tendenza confermata anche dai dati dell’Osservatorio Economia e Territorio CNA Veneto che ha registrato +0,1% per quanto riguarda i consumi praticamente azzerati a causa delle congiunture sfavorevoli degli anni precedenti, tra rincari energetici, aumento costi materie prime, e in ultima, l’aumento dei tassi del denaro e dell’inflazione al 14,4% negli ultimi due anni.