Un’epidemia silenziosa si aggira per l’Europa: è l’epidemia di diabete. Lo scrive l’Efpia, la Federazione europea delle case farmaceutiche. Si stima che nell’Eurozona 31,6 milioni di persone abbiano il diabete; in parte causato dall’invecchiamento della popolazione e in parte causato dell’aumento dell’obesità e dagli stili di vita. Entro il 2030 la cifra potrebbe oltrepassare i 33 milioni di casi. La mancanza di diagnosi tempestiva e il diabete mal gestito può significare complicazioni devastanti, come la perdita della vista o persino l’amputazione degli arti inferiori. Le persone con diabete hanno dieci volte più probabilità di soffrire di insufficienza renale e tre volte più probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari. Oggi 686.000 persone muoiono a causa del diabete o di una condizione correlata, ogni anno, nell’Unione europea.
Diabetes Community Pledge
Otto associazioni di diabete – che rappresentano le persone con diabete, operatori sanitari e ricercatori – supportate da alcune industrie farmaceutiche hanno adottato il Diabetes Community Pledge come parte di una campagna per “mettere il diabete in cima all’agenda sanitaria europea.” Disponibile in nove lingue, anche in italiano, il decalogo riporta 15 raccomandazioni politiche per l’UE e gli Stati membri per promuovere l’individuazione precoce, l’assistenza equa, l’empowerment delle persone e la scienza e la tecnologia. Secondo quanto viene raccontato da Forum europeo sul Diabete “le nuove tecnologie e i trattamenti stanno consentendo alle persone con diabete di gestire meglio la loro malattia e consentire loro di vivere pienamente la loro vita e svolgere un ruolo attivo nella loro società. Tuttavia, sfruttare queste scoperte richiede con precisione una maggiore azione per lo screening sistematico per rilevare la malattia e consentire l’accesso alle migliori cure e tecnologie per tutti.”
Costi sanitari
I costi sanitari legati al diabete in tutta l’Unione europeaammontano a circa 104 miliardi di euro all’anno, ai quali si aggiungono circa 65 miliardi di euro di perdite di produttività. Tre quarti dei costi sanitari sarebbero “prevedibili” perché sono dovuti a “complicazioni evitabili” attraverso lo screening e una corretta gestione del diabete che consentirebbe ai pazienti di accedere al trattamento giusto al momento giusto. I membri delMobilising for Diabetes intergroup (MMD) hanno svolto una notevole attività di informazione sugli europarlamentari per portare all’attenzione politica il problema e quest’anno, l’Eudf (European Diabetes Forum) propone una vera e propria campagna anche in vista delle elezioni di giugno. Comunque un primo impegno della Commissione europea c’è già stato con il lancio, da Roma, dell’”azione comune dell’Ue sulle malattie cardiovascolari e il diabete (JACARDI)”, che prevede uno stanziamento di 53 milioni di euro per l’esecuzione di 142 progetti pilota: “la più grande azione comune dell’UE in materia di salute.” L’iniziativa riunisce 21 paesi, tra cui anche l’Ucraina, che coinvolgono 76 partner e oltre 300 esperti di salute pubblica.