Una ricerca condotta dall’Associazione Italiana Editori (AIE) ha rivelato che più di quattro studenti universitari su dieci, per preparare i loro esami, preferiscono fare a meno di libri e risorse digitali editoriali per affidarsi principalmente agli appunti, ai riassunti scaricati dal web, alle registrazioni delle lezioni e ad altri materiali non strutturati. Il sondaggio, presentato alla Camera dei deputati, mette in luce una tendenza preoccupante nel panorama dell’istruzione universitaria italiana. Sebbene il 59% degli studenti abbia utilizzato libri e risorse digitali editoriali per preparare gli esami, il restante 41% ha optato per materiali meno strutturati e affidabili.
Secondo i risultati della ricerca, il 78% degli studenti ha utilizzato i materiali forniti direttamente dai docenti, come saggi, dispense e quiz, mentre il 71% ha prodotto appunti e mappe concettuali autonomamente. Il 54% ha utilizzato appunti e dispense provenienti dai colleghi o scaricati online.
Preoccupazioni
Maurizio Messina, Presidente del Gruppo accademico professionale di AIE, ha sottolineato l’importanza di questo dato, affermando che esiste una parte significativa di studenti che preferisce evitare l’approfondimento tramite i materiali editoriali universitari. Questo solleva preoccupazioni riguardo alla qualità del sapere costruito attraverso modalità di studio non strutturate. Innocenzo Cipolletta, Presidente di AIE, ha evidenziato il valore pubblico di questa ricerca, sottolineando come la diffusione di materiali didattici non strutturati possa influenzare direttamente la costruzione di una cultura solida e approfondita tra i laureati italiani. Ha sottolineato che la crescita economica e civile del paese è strettamente legata al grado di preparazione culturale dei suoi cittadini, e pertanto è fondamentale lavorare per garantire un’istruzione di qualità.