Il primo rapporto sulla formazione continua di Fondoprofessioni evidenzia che si viaggia a due velocità. Rispetto agli obiettivi europei 2030, nell’ambito del job related diversi paesi hanno già centrato il target del 60%. L’Italia galleggia a metà strada e l’obiettivo del 60% è ancora lontano. La quota di lavoratori che nel 2022 ha partecipato a corsi di formazione, infatti, si attesta al 37,6%, ancora lontano dai livelli, per esempio, di Francia (49,9%) e Spagna (48,5%).
Ruolo dei fondi
“I Fondi interprofessionali hanno dimostrato di giocare un ruolo fondamentale per la formazione continua nel nostro Paese, tuttavia nelle piccole e piccolissime unità produttive le adesioni ai fondi sono molto più basse, così come i tassi di partecipazione ai corsi. Fondoprofessioni, con i suoi 36 mila studi/aziende aderenti, rappresenta un unicum”, ha commentato il presidente di Fondoprofessioni, Marco Natali. Infatti, la platea di iscritti è composta per oltre il 65% da studi/aziende con massimo tre dipendenti, con una maggioranza delle adesioni proveniente dal comparto professionale (circa il 70%); proprio per questo motivo il Rapporto risulta particolarmente rappresentativo.
Innovazione e digitalizzazione
Secondo il Rapporto, nell’ambito dei bandi di Fondoprofessioni destinati agli iscritti, l’area tematica che cresce maggiormente per numero di corsi realizzati nel biennio 2021/2022 rispetto al 2017/2018, è quella dell’“innovazione e digitalizzazione” (90,5%), seguita da “sviluppo di abilità personali in ambito lavorativo” (29,6%), “comunicazione, vendita e marketing” (19,2%), infine “etica, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale” (16,3%). Trend incoraggianti, se si considera il campione di riferimento, costituito da studi e aziende di più piccola dimensione. Complessivamente, dal 2017 al 2022 si sono consolidati anche ambiti formativi più tradizionali. Il 66% dei corsi a catalogo finanziati riguarda gestione e amministrazione, ricomprendendo all’interno i temi fiscali, contabili e lavoristici, tipici dell’area delle professioni economico-amministrative. Sempre nel periodo 2017-2022 quasi il 65% della partecipazione ai corsi finanziati è riferita alle donne, come riflesso della composizione di genere dell’occupazione del comparto professionale, con una prevalenza di allievi nella fascia di età tra i 35 e i 54 anni (di poco inferiore al 60% nell’intero periodo). Cresce inoltre la frequenza nella fascia 55-64 anni (circa il 35% del totale).
Coinvolti 200mila lavoratori
Dalla sua costituzione il Fondo ha stanziato circa 120 milioni di euro per il finanziamento della formazione del personale degli studi e delle aziende, coinvolgendo quasi 200 mila lavoratori. Nello specifico, per il 2024 è prevista una dotazione di 8 milioni di euro per il finanziamento della formazione, attraverso quattro Avvisi già pubblicati. “Ma si potrebbe fare molto di più e meglio, infatti, le risorse destinate ai Fondi interprofessionali sono oggetto della trattenuta disposta dalla Legge n. 190/2014, che riduce le somme disponibili per il training del personale”, ha aggiunto Natali.