Nei giorni scorsi circa 36 mila litri di gasolio non a norma sono stati sequestrati nella provincia reatina all’esito di un’operazione di controllo svolta da funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Rieti-Viterbo e i militari della Guardia di Finanza del Comando provinciale di Rieti. La verifica, mirata alla distribuzione, alla circolazione e alla commercializzazione dei carburanti, era anche finalizzata a garantire il corretto assolvimento degli obblighi impositivi e ad assicurare il regolare funzionamento dei sistemi di erogazione, la qualità del prodotto venduto e la trasparenza dei prezzi al consumatore.
Le ispezioni
Nel corso dell’attività, sono stati ispezionati sette distributori stradali, nonché un deposito di introduzione, stoccaggio e spedizione di prodotti petroliferi, l’attenzione operativa ha poi riguardato anche le autobotti per il trasporto degli stessi. Le operazioni di controllo hanno permesso di individuare complessivamente 30.256 litri di gasolio contenuti in autocisterne e 5630 litri di gasolio contenuti nel serbatoio di un distributore non conformi all’immissione in libera pratica in relazione al cosiddetto ‘flash point’ (punto di infiammabilità).
Un laboratorio chimico mobile
Al fine di avere un rapido riscontro, è stato utilizzato il ‘laboratorio chimico mobile’ dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Roma, dotato di strumentazione all’avanguardia per analisi chimico/fisiche. Il laboratorio mobile ha consentito di accertare all’istante l’inidoneità alla commercializzazione del prodotto. Il successivo approfondimento analitico effettuato in laboratorio ha ribadito la non conformità. Il carburante è stato posto sotto sequestro penale, al fine di evitarne la commercializzazione a danno degli utenti. L’utilizzo di gasolio con un valore di infiammabilità inferiore alla soglia prevista determina effetti negativi sul funzionamento del motore nonché un aumento delle emissioni nell’ambiente.
Numero di pubblica utilità
Durante i controlli è stata data particolare attenzione anche alle segnalazioni pervenute alla Guardia di Finanza tramite il ‘numero di pubblica utilità 117’ da parte di cittadini. Tale sistema di comunicazione, che si conferma un diretto e valido strumento di dialogo tra i cittadini e la Guardia di Finanza, consente di orientare tempestivamente il dispositivo dei controlli nei confronti di quei soggetti o contesti connotati da elevato rischio di illegalità.
Frode nell’esercizio del commercio
Al termine dell’attività, sono stati deferiti alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Rieti, tre soggetti, legali rappresentanti delle società coinvolte, per il reato previsto e punito dall’articolo 515 del Codice penale (frode nell’esercizio del commercio). Tale tipo di attività operativa conferma la sinergia tra l’Agenzia delle dogane e dei monopoli e la Guardia di Finanza e consentirà di attivare, anche per il futuro, congiunte attività di tutela degli interessi finanziari nazionali con l’esecuzione di mirati interventi volti ad accertare gli illeciti di natura penale ed amministrativa nel settore delle accise.