L’Ufficio statistico dell’Unione europea che raccoglie ed elabora i dati degli Stati membri (Eurostat) ha rivelato che nel terzo trimestre 2023 i consumi pro-capite delle famiglie nell’Eurozona (Stati membri dell’Unione europea) hanno registrato un andamento stabile dopo una crescita dello 0,1% registrata nel trimestre precedente, mentre il reddito reale pro-capite ha subito un calo pari allo 0,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel continente europeo, invece, i consumi reali pro capite delle famiglie sono cresciute dello 0,3%, in lieve aumento dello 0,1% rispetto allo 0,2% del trimestre precedente, mentre il reddito pro-capite è aumentato dello 0,1% eguagliando la crescita registrata durante i tre mesi precedenti. A seguito di questi dati l’Eurostat ha stimato che nel terzo trimestre del 2023 il reddito lordo delle famiglie (destagionalizzato) è aumentato sia nell’eurozona che in Ue rispettivamente dello 0,9% e dell’1%. Questo trend è dovuto in positivo principalmente all’ampio contributo dei redditi da lavoro dipendente che hanno dato una spinta alla crescita sia nell’eurozona che nel continente europeo, mentre il maggior contributo negativo è dovuto alle imposte e ai contributi sociali netti.
Tasso di risparmio e d’investimento
Riguardo il tasso di risparmio l’Ufficio statistico dell’Unione europea ha registrato un calo dello 0,3% nell’eurozona dello 0,4% nella Ue nonostante in otto Stati membri è stato rilevato un aumento. L’Ungheria è il Paese che ha registrato l’aumento maggiore del tasso di risparmio, pari al +5,3%, seguita dall’ Austria (+1,8%), mentre le diminuzioni maggiori sono state osservate in Spagna (-2,8%) e Irlanda (-1,8%).
Il tasso d’investimento delle famiglie, invece, ha subito una lieve contrazione dello 0,1% sia nell’eurozona che nella Ue a causa probabilmente della forte diminuzione degli investimenti fissi lordi (es. macchine, impianti, mobili e mezzi di trasporto). Tra i Paesi che hanno registrato la maggiore contrazione figurano la Polonia (-1,1%) la Svezia e la Finlandia (entrambe -0,5%), Paesi dove è stata rilevata, inoltre, la maggiore diminuzione degli investimenti fissi lordi che sono calati rispettivamente del -14,7%, del -6,9% e del -3,2%.
Lavoro e trasporti
L’Eurostat ha fatto il punto anche sull’occupazione nel settore dei trasporti. Nel 2022 in Europa erano circa 6,1 milioni le persone impegnate nel comparto: l’89,6% degli impiegati durante l’anno osservato lavoravano nel trasporto terrestre, il 5,6% nel trasporto aereo, e il 4,8% nel trasporto acquatico. Tra gli Stati membri Ue, i maggiori livelli di occupazione si sono rilevati in Francia (852.000 lavoratori, il 13,9 del totale in Ue), Polonia (12,2%), Germania (11,6%), Spagna (11,1%) e Italia (10,6%, ossia 650.000 lavoratori), mentre i livelli più bassi si registrano a Malta e Cipro (entrambi allo 0,1%).
Riguardo il tasso di motorizzazione dei veicoli stradali, nel 2022 in Ue la media era di di 560 autovetture ogni mille abitanti. Il record dei tassi di motorizzazione più elevati è dell’Italia (684 ogni 1.000 abitanti), seguita dal Lussemburgo (678 ogni 1.000 abitanti). Tra i tassi fi motorizzazione più bassi, invece, figurano Bulgaria (428 ogni 1.000 abitanti), Ungheria (424 ogni 1.000 abitanti), Romania (417 ogni 1.000 abitanti) e Lettonia (414 ogni 1.000 abitanti).
Settore agricolo
Uno dei dati più interessanti di Eurostat, infine, riguarda l’agricoltura. Nel 2022, infatti, il prezzo medio di un ettaro di terreno coltivabile nella Unione europea era pari a 10.578 euro. Un prezzo medio che era 45 volte superiore al prezzo medio di affitto annuo, pari a 233 euro per ettaro. Il prezzo medio di un ettaro di terreno coltivabile in Ue varia da un minimo di 3.700 euro in Croazia a un massimo di 233.230 euro a Malta e questo ultimo dato riflette la disponibilità limitata di terreni agricoli nel Paese con conseguenti prezzi sempre più elevati rispetto ad altri Stati membri. Le variazioni maggiori dei prezzi per un ettaro di terreno coltivabile in Europa sono state registrate prevalentemente nei Paesi Bassi, in Grecia e in Spagna. Nei Paesi Bassi i prezzi variano dai 66.051 euro dei terreni in Frisia ai 150.644 euro dei terreni in Flevoland. In Grecia i prezzi risultano più contenuti e variano dai 6.290 euro a Dytiki Ellada agli 84.820 euro di Attiki, mentre in Spagna i prezzi per un ettaro di terreno coltivabile variano dai 4.906 euro in Estremadura agli 84.299 euro nelle Isole Canarie.