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Già 11 suicidi nelle carceri italiane nel 2024. Uilpa: “La carneficina continua, il governo intervenga”

venerdì, 26 Gennaio 2024
1 minuto di lettura

Il 2024 è appena iniziato, ma già si contano undici detenuti che hanno perso la vita per mano propria nelle carceri italiane. Un triste andamento che ha colpito diverse strutture penitenziarie nel Paese, portando alla ribalta una situazione di emergenza che non sembra trovare soluzione. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria, denuncia il clima funesto che permea le carceri, evidenziando la gravità della situazione.

Negli ultimi giorni, il lutto si è abbattuto su Rossano, Teramo e Verona, con detenuti che hanno deciso di porre fine prematuramente alle loro vite. L’ultimo caso riguarda un uomo di origini egiziane, appena 35 anni, che avrebbe concluso la sua pena nel 2’25. Per De Fazio questi tragici eventi mettono in risalto la mancanza di interventi efficaci da parte delle istituzioni, suscitando preoccupazione e indignazione.

Politica indifferente

Il Segretario, nel suo intervento contenuto in una nota stampa, sottolinea la sostanziale indifferenza della politica maggioritaria nei confronti di questa emergenza. Ha detto che il sovraffollamento detentivo, che sfiora il 130%, le carenze organiche con 18.000 operatori in meno solo nella Polizia Penitenziaria, le deficienze strutturali, logistiche ed equipaggiamenti inadeguati contribuiscono a creare un contesto di sofferenza e disperazione. Per questo ha chiesto al Ministro della Giustizia Carlo Nordio e all’esecutivo di intervenire immediatamente per affrontare l’emergenza penitenziaria. La richiesta è di un decreto carceri che permetta assunzioni straordinarie, con procedure accelerate, nella Polizia Penitenziaria e in altri profili professionali. “È inoltre necessario ridurre la densità detentiva attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei detenuti affetti da disturbi mentali e implementare percorsi alternativi per i tossicodipendenti”.

La proposta include anche un appello al Parlamento affinché approvi una legge delega per la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la riorganizzazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, nonché la riorganizzazione del Corpo di Polizia Penitenziaria. De Fazio conclude sottolineando la necessità di agire tempestivamente, affermando che in un Paese civile e rispettoso dei diritti umani, la situazione attuale non può più essere tollerata in attesa di tempi migliori.

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