venerdì, 15 Novembre, 2024
Società

Un’acciaieria ‘green’ finanziata da InvestEU. Ma cala produzione nucleare

Neutralità climatica in Europa, buone e cattive notizie

Un progetto pilota innovativo per la produzione su larga scala di acciaio verde con un’impronta di carbonio minima sarà finanziato con 371 milioni di euro dalla Banca Europea degli investimenti (BEI) e dalla Banca Nordica degli investimenti con il sostegno del programma InvestEU. Questa acciaieria, essenziale per la decarbonizzazione dell’industria primaria dell’acciaio, uno dei settori più inquinanti, sorgerà in Svezia. Il carbone per la produzione sarà sostituito da un impianto di generazione di idrogeno.

Gentiloni: buona notizia

“Questo accordo è una grande dimostrazione del sostegno di InvestEU alla transizione dell’Europa verso la neutralità climatica – ha dichiarato il Commissario Europeo dell’Economia Paolo Gentiloni che ha anche sottolineato che si tratta di “una buona notizia sia per il clima che per la nostra economia poiché contribuirà a ridurre in modo significativo le emissioni di CO2, promuovendo al contempo tecnologie innovative e creando posti di lavoro in Europa”. La tradizionale produzione primaria dell’acciaio è estremamente energivora e produce enormi quantità di emissioni di carbonio. Il settore siderurgico globale è attualmente responsabile di circa l’8% della domanda globale di energia finale e del 7% delle emissioni globali di CO2.L’acciaio verde prodotto dallo stabilimento avrà un’impronta di carbonio prossima allo zero, con emissioni di CO2 fino al 95% in meno rispetto all’acciaio prodotto in modo tradizionale.

Transizione ecologica

Gli accordi di finanziamento sono sostenuti in parte nell’ambito dello sportello Ricerca, innovazione e digitalizzazione (RIDW) di InvestEU, a sostegno dell’obiettivo politico dell’UE di sviluppare e promuovere tecnologie innovative per la transizione verde. Contemporaneamente si registra un calo, nel 2022, della produzione di energia nucleare nell’Ue. I 13 paesi dell’Unione Europea con produzione di elettricità nucleare, hanno generato infatti 609.255 gigawattora (GWh) di elettricità, -16,7% rispetto al 2021: si tratta del livello più basso registrato nel periodo a partire dal 1990, il primo anno per il quale sono disponibili dati comparabili per tutti i paesi dell’UE. Il dato è di Eurostatche sottolinea come le centrali nucleari rappresentano oltre un quinto (21,8%) della produzione totale di elettricità nell’UE e che la diminuzione è in gran parte attribuibile alla manutenzione e riparazione dei reattori nel più grande produttore di energia nucleare dell’UE, la Francia, dove nel 2022 le centrali nucleari hanno prodotto 84.630 GWh di elettricità in meno (-22%) rispetto al 2021 e dalla chiusura definitiva di tre reattori in Germania e di un reattore in Belgio. Con queste quattro chiusure e un nuovo reattore in Finlandia, alla fine del 2022 c’erano 103 reattori nucleari operativi nell’UE, rispetto ai 106 alla fine del 2021. La Francia ha prodotto quasi la metà dell’energia nucleare totale dell’UE (48,4%; 294.731 GWh), seguita da Spagna (9,6%; 58.590 GWh), Svezia (8,5%; 51.944 GWh) e Belgio (7,2%; 43.879 GWh). Questi quattro paesi insieme producono il 73,7% della quantità totale di elettricità da fonti nucleari nell’UE.

Il nucleare europeo

La Francia è rimasta il paese dell’UE più dipendente dall’elettricità nucleare, che rappresentava nel 2022 il 62,8% di tutta l’elettricità generata nel paese. L’unico altro paese dell’UE con più della metà dell’elettricità generata nelle centrali nucleari è la Slovacchia (60,2%). Tra gli altri Paesi che fanno affidamento sull’elettricità nucleare ci sono i Paesi Bassi (3,4%) e la Germania (6,0%) e Belgio, Bulgaria, Cechia, Spagna, Ungheria, Romania, Slovenia, Finlandia e Svezia. Nei Paesi Europei extra Ue ci sono 67 reattori tra Regno Unito, Russia, Ucraina, Svizzera, Bielorussia e Turchia, più della metà( 37), in Russia. Il Regno Unito, in particolare, sta puntando sul nucleare civile per l’autosufficienza energetica e per centrare gli obiettivi climatici, valutando la realizzazione di un’altra grande centrale nucleare, oltre ai progetti in corso degli impianti di Hinkley Point C, già in costruzione, e di Sizewell C, in fase di sviluppo.

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