Un filmato proveniente dall’interno della Corea del Nord mostra due giovani condannati pubblicamente a 12 anni di lavori forzati per aver guardato programmi televisivi coreani. Ciò ha offerto uno sguardo insolito sullo stato isolato di Kim Jong Un, mentre il suo vicino segnala un aumento dei disertori dal 2021. Nel video, due adolescenti di sedici anni, vestiti con tute grigie, sono inquadrati in piedi di fronte a centinaia di studenti all’interno di uno stadio, mentre agenti in uniforme li rimproverano per non aver “riflettuto profondamente sui propri errori”. Filmati o fotografie come questo sono rari per le persone al di fuori della Corea del Nord, poiché ai residenti non è permesso diffondere ciò che capita al di fuori dei confini del Paese. Inoltre, i viaggiatori sono obbligati a seguire percorsi prestabiliti e i luoghi in cui è consentita la fotografia sono severamente limitati. Questo video, riportato per la prima volta dalla BBC, è stato ottenuto attraverso il South and North Development (SAND) Institute, un think tank che collabora con i disertori. L’amministratore delegato dell’istituto, Choi Kyong-hui, ritiene che il video potrebbe essere stato modificato nel 2022. Secondo Choi, che ha disertato dalla Corea del Nord nel 2001, il video viene utilizzato per minacciare i nordcoreani, sperando che ciò impedisca loro di condividere e guardare K-drama e ascoltare K-pop, ovvero programmi e musica provenienti dai media sudcoreani. Non è infrequente che la Corea del Nord, il paese più isolato al mondo, imprigioni i suoi cittadini per aver visto o conservato qualsiasi cosa legata alla cultura sudcoreana. Dal 1953, la Corea del Nord e la Corea del Sud sono tecnicamente in guerra. Entrambe le parti hanno cercato ufficialmente la riunificazione per decenni. Tuttavia, martedì scorso, il leader nordcoreano Kim Jong Un ha annunciato che il Nord non cercherà più la riunificazione con il Sud. In un video diffuso, un narratore ha sottolineato che “la cultura marcia del regime fantoccio si è diffusa anche tra gli adolescenti” riferendosi alla Corea del Sud. Ha aggiunto che questi giovani, nonostante abbiano solo 16 anni, hanno compromesso il loro futuro.