Il Dipartimento di Giustizia ha richiesto una sentenza severa per l’ex consigliere di Trump alla Casa Bianca, Peter Navarro, condannato per oltraggio criminale al Congresso. I pubblici ministeri federali sostengono che Navarro dovrebbe affrontare una punizione rigorosa, tra cui una multa di 200.000 dollari e sei mesi di reclusione. La sentenza è prevista per il 25 gennaio. Navarro, 74 anni, è stato dichiarato colpevole lo scorso anno per aver ignorato un mandato di comparizione del Congresso, rifiutandosi di testimoniare e di fornire documenti rilevanti al comitato del 6 gennaio. I pubblici ministeri sottolineano che l’ex consigliere ha scelto di seguire le direttive dell’ex presidente Donald Trump anziché rispettare lo stato di diritto. Il caso si basa sul fatto che Navarro ha ignorato il mandato di comparizione del Congresso, sostenendo di averlo fatto perché gli era stato detto da Trump di invocare il privilegio esecutivo. Questa tesi è stata respinta sia dai pubblici ministeri che da un giudice, portando alla sua condanna.
La richiesta
Gli avvocati di Navarro hanno chiesto al tribunale di non infliggergli una condanna a più di sei mesi di prigione e di ridurre la multa a 200 dollari. Secondo la difesa, la condanna di Navarro è il risultato del suo rifiuto di rispettare il mandato di comparizione del comitato e non ha nulla a che fare con gli eventi accaduti al Campidoglio nel gennaio 2021. Navarro non è il primo ex consigliere di Trump ad affrontare la prospettiva di una condanna. Nel 2022, Steve Bannon è stato condannato a quattro mesi di carcere e una multa di 6.500 dollari. Anche per Bannon, i pubblici ministeri avevano richiesto sei mesi di carcere e una multa di 200.000 dollari. Bannon ha presentato ricorso contro la sua condanna, e un giudice federale ha sospeso la sua sentenza durante il processo di appello. I pubblici ministeri hanno affermato che, simile a Bannon, Navarro ha sfruttato la sua notorietà attraverso conferenze stampa, libri e podcast per giustificare pubblicamente il suo mancato rispetto del mandato del comitato, definendo tale atteggiamento “disprezzo per i processi governativi, per la legge, e in particolare, per il lavoro del Comitato”.