È giunta alla quarta giornata, nella località svizzera Davos, la 54esima edizione del World Economic Forum (WEF), l’incontro annuale che vede la partecipazione di 2.800 leader mondiali provenienti da 120 Paesi, tra cui circa 60 capi di Stato e di governo, per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, come i cambiamenti climatici, la sicurezza globale e la transizione energetica, la tecnologia e il futuro del lavoro. In particolare, l’edizione di quest’anno sarà dedicata al tema “ricostruire la fiducia”. Le discussioni di Davos sono sempre piene di idee e alcune arrivano a buon fine. Mediante una lettera aperta ai leader mondiali e pubblicata dal The Guardian, più di 250 miliardari e milionari hanno chiesto dell’élite politica riunita per il WEF di Davos di introdurre tasse patrimoniali affinché i “super-ricchi” possano contribuire a pagare migliori servizi pubblici in tutto il mondo.
Lettera aperta
“La nostra richiesta è semplice: vi chiediamo di tassare noi, i più ricchi della società”, si legge nella lettera aperta ai leader economici, pubblicata dal The Guardian. “Ciò non modificherà radicalmente il nostro tenore di vita, né priverà i nostri figli, né danneggerà la crescita economica delle nostre nazioni. Ma trasformerà la ricchezza privata estrema e improduttiva in un investimento per il nostro futuro democratico comune”. Tra i firmatari provenienti da 17 Paesi figurano l’erede della Disney, Abigail Disney, l’attore Brian Cox, tra i dieci più pagati al mondo, lo sceneggiatore e azionario Simon Pegg e Valerie Rockefeller, erede della dinastia statunitense. “Siamo anche le persone che beneficiano maggiormente dello status quo – hanno scritto in una nota intitolata ‘Proud to Pay’ – ma la disuguaglianza ha raggiunto un punto critico e il suo costo per la nostra stabilità economica, sociale ed ecologica è grave e cresce ogni giorno. In breve, abbiamo bisogno di agire adesso”.