Gli incontri di Davos, il World Economic Forum sono alla 54esima edizione, durerà fino a venerdì, e sarà l’occasione di incontro tra decine di capi di stato e di governo per i temi ufficiali, ma anche per le relazioni non ufficiali. Tra queste ultime, certamente, quelli che terrà il Presidente ucraino Zelensky che ha dichiarato la sua presenza “per promuovere l’integrazione euro-atlantica, nonché con altri leader e amministratori delegati per rafforzare la difesa e la resilienza economica dell’Ucraina”. Per l’Italia sarà presente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Il Brasile propone negoziati
Tra i paesi partecipanti al Forum il Brasile che ha insistito sull’istituzione di un tavolo di negoziazioni tra Ucraina e Russia. Iniziativa proposta anche dai Paesi del Brics. Il consigliere internazionale del Presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, Celso Amorim, ha espresso “l’impegno” del governo brasiliano a promuovere il dialogo tra Kiev e Mosca ed ha difeso la necessità di evitare ulteriori scontri diretti.
Accordo Zelensky-Sunak
Mentre Zelensky, e il primo ministro britannico, Rishi Sunak, hanno firmato un accordo sulla sicurezza che resterà in vigore finchél’Ucraina non aderirà alla Nato. Sunak ha sottolineato che questa è “la prima delle garanzie di sicurezza che l’Ucraina ha firmato”. Il no della Turchia. Il Presidente turco, Erdogan ha bloccato la partecipazione della delegazione turca a causa della posizione ritenuta troppo filo-israeliana degli organizzatori dell’evento.
Mosca snobba il forum
È un summit che arriva in un momento particolarmente complicato con la guerra in corso in Ucraina e il conflitto in Medioriente. Parteciperà anche Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, premier e ministero degli Esteri del Qatar, oggi insieme all’Egitto tra i paesi arabi che si stanno adoperando per arrivare al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. E annunciato anche il Presidente di Israele, Isaac Herzog. La Russia, invece, ha minimizzato l’importanza del Forum e anche degli eventuali colloqui di pace con l’Ucraina: “senza la nostra partecipazione – ha fatto sapere il Cremlino – le discussioni sono possibili, ma non hanno alcun risultato.”
Il Piano di Kiev
La Formula di Pace proposta dall’Ucraina è un documento in dieci punti messo a punto da Kiev per ripristinare l’integrità territoriale e la sicurezza del Paese e dei suoi abitanti. Ciascuno dei punti propone che i paesi che lo sostengono lavorino per raggiungere un obiettivo, tra cui spicca il ritiro delle truppe russe, il ripristino della sicurezza energetica e nucleare nell’area o la sicurezza alimentare messa a rischio dall’intervento militare russo di rotte di esportazione ucraine nel Mar Nero.
Usa acquista uranio dalla Russia
Attorno al primo giorno di Davos, poi, notizie di attacchi russi e ucraini. Indiscrezioni della stampa tedesca su uno scenario immediato di scontro tra Nato e Russia, non commentato dal Governo tedesco e la morte in un incidente d’auto del poeta dissidente Lev Rubinstein. Ma da Mosca anche la notizia, rilevante, che la Russia è stata nel mese di novembre il primo esportatore di uranio arricchito verso gli Usa, impiegato per alimentare le centrali nucleari, e nei primi 11 mesi del 2023 ha raggiunto un livello record di export verso gli Stati Uniti negli ultimi 13 anni, per un valore di un miliardo di dollari. In novembre gli Stati Uniti hanno importato dalla Russia uranio per un valore di 96 milioni di dollari, rispetto ai 48,6 milioni dalla Gran Bretagna, i 44 milioni dal Giappone e i 2,4 milioni dal Belgio.