Lo dicono con orgoglio: le piccole imprese riescono a rimanere su livelli produttivi alti malgrado la crisi del credito. Ma c’è un pericolo in vista, quello della crisi dei consumi che diventa di mese in mese più problematica. Lo sottolinea la Confederazione nazionale degli artigiani che prende in esame gli ultimi dati Istat sull’andamento della produzione industriale italiana.
Imprese in buona salute
Per la Cna gli indicatori produttivi sono positivi, segnale che le imprese stanno facendo bene il loro lavoro.
“In particolare, il trend positivo dei beni strumentali su base annua dimostra”, osserva la Cna, “che nel complesso le imprese stanno facendo la loro parte, continuando a investire, nonostante la riduzione dei prestiti bancari il costo del denaro sempre elevato”.
Infrastrutture e burocrazia
Le note dolenti arrivano per un altro capitolo.
“A confermarsi invece anello debole del sistema Italia sono i consumi”, sottolinea la Confederazione nazionale degli artigiani, “I redditi da lavoro sembrano risentire della carenza di produttività che questioni annose – dalla scarsa concorrenza all’asfissiante burocrazia passando per infrastrutture molto al di sotto della sufficienza – tengono bassa e meno competitiva rispetto alla concorrenza internazionale”.
Competitività e redditi più alti
Aumentare la redditività è possibile per la Cna sostenendo le imprese del Made In italy.
“Ed è proprio su questi fronti che è necessario intervenire per fare acquisire produttività e competitività al Made in Italy”, sollecita infine la Cna, “permettendo alle nostre produzioni di vincere le sfide internazionali e di conseguenza alle imprese di aumentare la redditività”.