Le crescenti tensioni geopolitiche in Medio Oriente potrebbero avere un impatto diretto sulle famiglie italiane, causando un aumento significativo dei prezzi di diversi settori e costando centinaia di euro ai consumatori. Secondo una valutazione di Assoutenti, le attuali crisi potrebbero generare rincari su carburanti, trasporti e bollette energetiche. Il Presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, ha detto che le quotazioni del petrolio sono già in aumento a causa dell’escalation militare in corso in Medio Oriente. Inoltre, i ritardi nelle consegne delle petroliere, causati dalle tensioni nella regione, potrebbero portare a un incremento dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa. L’associazione stima che un aumento del 10% dei listini al pubblico praticati dai distributori di carburante potrebbe far salire il prezzo medio della benzina a 1,950 euro al litro. Questo si tradurrebbe in una spesa annuale aggiuntiva di circa 213 euro per famiglia solo per i rifornimenti di carburante.
Rotta strategica
Il comunicato diramato da Assoutenti sottolinea anche i crescenti costi di trasporto derivanti dalla situazione nel Mar Rosso, una rotta strategica per l’Italia attraverso la quale transita il 40% del nostro import-export marittimo, ammontante a 154 miliardi di euro. I cambi di rotta delle navi nella zona possono causare ritardi e costi aggiuntivi nei trasporti, uniti ai rialzi dei carburanti, possono riflettersi direttamente sui prezzi al dettaglio delle merci in Italia, generando una potenziale spirale inflattiva. Un modesto incremento del +1% del tasso di inflazione, secondo Assoutenti, potrebbe rappresentare un peso di +411 euro all’anno per una famiglia media con due figli. Infine, c’è il rischio di rincari sulle bollette energetiche, con i prezzi del gas recentemente saliti del 4%. Melluso ha avvertito che un aumento delle quotazioni dell’energia potrebbe interrompere la discesa delle tariffe di luce e gas registrata di recente, portando a un aumento stimato fino a +200 euro annui a famiglia.