mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Ambiente

Copernicus: “Il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato”

Il 2023 si è rivelato un anno climatico estremo, consolidandosi come il più caldo registrato dal 1850, con un aumento significativo della temperatura media globale, secondo il Global Climate Highlights 2023 del Copernicus Climate Change Service – C3S, programma di Osservazione della Terra dell’Unione europea. Questo report sottolinea un aumento della temperatura media globale di 1,48°C rispetto ai livelli preindustriali del 1850-1900, e c’è una preoccupazione che nei prossimi mesi supererà la soglia critica di 1,5°C.

La temperatura media globale nel corso del 2023 è stata di 14,98°C, con un incremento di 0,17°C rispetto al precedente record del 2016. Questo dato preoccupante è accompagnato da una serie di eventi climatici estremi. Per la prima volta, ogni giorno nel corso dell’anno ha superato di almeno 1°C il livello preindustriale, evidenziando un aumento costante delle temperature. Circa il 50% dei giorni ha segnato una differenza di 1,5°C rispetto al periodo preindustriale del 1850-1900, mentre due giorni di novembre hanno superato i 2°C, stabilendo un inquietante precedente.

Grave avvertimento

Copernicus sottolinea che, sebbene non si siano superati i limiti stabiliti dall’Accordo di Parigi (che si riferiscono a periodi di almeno 20 anni con anomalie termiche), l’andamento del 2023 costituisce un grave avvertimento. Ogni mese, da giugno a dicembre, è stato più caldo rispetto al medesimo mese di tutti gli anni precedenti, con luglio e agosto che hanno registrato le temperature più elevate mai documentate. L’estate boreale (giugno-agosto) è stata classificata come la più calda nella storia delle registrazioni climatiche.
Dicembre 2023 ha fatto segnare un altro record, confermandosi come il dicembre più caldo mai registrato a livello globale, con una temperatura media di 13,51°C, 0,85°C sopra la media del periodo 1991-2020 e 1,78°C sopra il livello preindustriale del mese.

Temperature degli oceani

Le temperature degli oceani sono rimaste persistentemente elevate, raggiungendo livelli record da aprile a dicembre. Queste anomalie sono associate a ondate di caldo marino in tutto il mondo, influenzando la temperatura di bacini oceanici come il Nord Atlantico, il Mediterraneo, il Golfo del Messico, il Mar dei Caraibi, l’Oceano Indiano e il Pacifico settentrionale.

In aggiunta, il ghiaccio marino antartico ha raggiunto estensioni minime record per 8 mesi nel 2023, con minimi storici sia per le estensioni giornaliere che mensili nel febbraio dello stesso anno.
Le concentrazioni atmosferiche di anidride carbonica e metano hanno raggiunto livelli record, registrando rispettivamente 419 ppm (parti per milione) e 1902 ppb (parti per miliardo). Rispetto al 2022, le concentrazioni di anidride carbonica sono aumentate di 2,4 ppm, mentre quelle di metano di 11 ppb.

Il 2023 è stato anche caratterizzato da numerosi eventi climatici estremi, compresi ondate di caldo, inondazioni, siccità e incendi. Le emissioni globali di carbonio causate dagli incendi boschivi sono aumentate del 30% rispetto al 2022, principalmente a causa degli incendi persistenti in Canada.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Rapporto Eurispes, medici e infermieri sempre più stanchi e malpagati

Antonio Marvasi

Roma: “Piano caldo” Campidoglio, servizi gratis per anziani

Redazione

Il Papa: “La mia tomba sarà nella Basilica di Santa Maria Maggiore. Mai pensato alle dimissioni”

Francesco Gentile

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.