I dati della Rete Nazionale Sismica parlano chiaro: nel 2023 sono stati registrati 16.307 eventi sismici in Italia con una media di 44 terremoti al giorno e quasi 1 terremoto ogni 30 minuti. L’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha spiegato che i terremoti più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio italiano o in mare lungo le coste come quanto accaduto durante l’anno 2022. Anche il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è simile a quello registrato nel 2022, con un andamento delle scosse sismiche che è rimasto stabile ai 16 mila terremoti dal 2019, in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018, caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016. Gli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Croazia e nel Mar Tirreno meridionale. il 1° maggio 2023 alle ore 04:41, al largo delle Coste Calabresi, è avvenuto il terremoto più forte dell’anno, di magnitudo pari 5.2 ma grazie alla sua elevata profondità di circa 268 km, non ha destato allarme nel territorio calabrese.
Sicilia e Sardegna
Secondo i dati della Rete Nazionale Sismica dei 16.307 terremoti registrati nel 2023, solo 2.018 sono stati di magnitudo pari o superiore a 2.0. Circa 233 di questi eventi hanno avuto una magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9, mentre altri 26 eventi sismici hanno avuto una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, localizzati nel Mar Tirreno, in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, nell’ Adriatico al largo della costa marchigiana, sulla costa pugliese del Gargano, in Molise e nei Campi Flegrei. La regione più attiva, considerando solo terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0, è stata la Sicilia con 181 eventi mentre la Sardegna si conferma come la regione meno sismica. Anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali attive negli anni precedenti, come quella di Amatrice-Visso-Norcia in Italia centrale, iniziata nell’agosto 2016, con circa 5mila terremoti. A seguire c’è poi la sequenza sismica nell’Appennino tosco-romagnolo, con circa 800 terremoti, quella di Umbertide (Umbria), e quella dei Campi Flegrei (Campania) con circa 450 terremoti considerando solo gli eventi di magnitudo maggiore o uguale a 1.0.
Campi Flegrei
Dai bollettini mensili dell’Ingv emerge che in tutto il 2023 nella zona dei Campi Flegrei sono state registrate oltre 6mila scosse di terremoto, con una media di 505,41 scosse al mese e con una netta diminuzione degli eventi sismici nell’ultimo bimestre. In base agli ultimi dati, contenuti nel bollettino settimanale emesso il 2 gennaio 2024 (25 dicembre – 31 dicembre 2023), nel periodo esaminato non sono state registrate significative deformazioni del suolo. I dati evidenziano un picco nei mesi di agosto e settembre, dove il numero delle scosse registrate (rispettivamente 1.118 e 1.106) sono il doppio della media calcolata sull’anno (505,41 al mese). In totale le scosse registrate sono 6.605, tutte localizzate nell’area dei Campi Flegrei. Il periodo con il minore numero di eventi sismici, invece, corrisponde alla fine dell’anno con 159 scosse registrate a novembre e 76 a dicembre.