Se ci metti il naso il contratto è di lavoratore autonomo occasionale. I sopralluoghi eseguiti verranno retribuiti con compenso economico su base oraria e nel caso di sopralluoghi serali è prevista una maggiorazione del 50%. Al termine di ogni trimestre di monitoraggio sarà corrisposto ad ogni candidato un compenso per i sopralluoghi eseguiti. Questo è il valore che Ecol Studio, una società di Lucca, è disposta a pagare per ‘rilevatori di odori’ per il comune di Arezzo. Comune che, a sua volta, paga 61mila euro l’indagine per misurare se e da dove arriva la puzza che i cittadini aretini lamentano da tempo.
Il Comitato Stop Puzzo
La selezione è per un’indagine olfattometrica che riguarda le frazioni di San Zeno, Le Poggiola, Ponte a Chiani, Ruscello, Battifolle e Olmo, che gravitano tutte attorno a un impianto termovalorizzatore indicato come responsabile dei cattivi odori. Nel mese di ottobre il Comune di Arezzo ha avviato le attività inerenti l’indagine olfattometrica del tipo ‘odour field inspection’ (UNI EN 16841-2017) nella porzione meridionale del territorio comunale.”Ci sentiamo presi in giro – dicono Stefania Gialli e i membri del Comitato aretino stop puzzo ad Arezzo Notizie – sono anni che chiediamo interventi specifici.” Piuttosto, sostiene il Comitato, “è necessario comprendere se, questo puzzo che ci rende la vita insostenibile sia tossico per la salute e non stabilire da dove proviene perché questo lo sappiamo già”. I commenti sulla pagina facebook del Comitato “stop puzzo” raccontano di una vicenda che dura da due anni e di cui l’ultimo episodio è del 2 gennaio scorso.
Indagine fino ad agosto
Quanto ai ‘nasi’, che devono essere selezionati entro il 15 gennaio, avranno da fare sopralluoghi nelle date e negli orari richiesti, seguendo percorsi prestabiliti e sostando in posizioni prefissate dove eseguire la misura sensoriale: annusare l’aria a intervalli e inserire nel questionario digitale (app per smartphone) la propria sensazione olfattiva. Il progetto di valutazione degli odori verrà realizzato in un semestre, indicativamente dal 15 febbraio 2024 al 15 agosto 2024. Tra i requisiti è anche prevista “l’assenza di conclamate affezioni dell’apparato respiratorio (asma, allergie, ecc.). Inoltre si usa il proprio cellulare e ci si sposta con mezzi propri. Ma per essere scelti bisogna anche superare il “test di soglia olfattiva media” e di “riconoscimento degli odori”.
Una app per segnalare gli odori
“Ci aspettiamo – commenta l’assessore comunale all’ambiente Marco Sacchetti – che i risultati offrano un solido contributo alla comprensione del fenomeno, e quindi alla soluzione del problema. A breve sarà messa a disposizione per tutti i residenti dell’area una specifica app per segnalare gli odori secondo un formato standard. Sia lo studio che il software collegato all’app per l’elaborazione dei dati si avvarranno di una stazione meteo appositamente installata nell’area da cui proviene il maggior numero di segnalazioni.”