Stando ai dati Organizzazione Mondiale della Sanità una persona su sei nel mondo è affetta da infertilità nel corso della sua vita e secondo le ultime stime, circa il 17,5% della popolazione adulta ne soffre. Si tratta, quindi, di un problema di notevole rilevanza, per il quale risulta prioritario un lavoro di squadra per il più corretto management diagnostico-terapeutico dell’infertilità. Ancora oggi sussistono pareri discordanti sull’importanza della cavità uterina sull’infertilità, per cui sorge spontaneo chiedersi quale sia la metodica diagnostica più appropriata e idonea per studiarne la morfologia, le dimensioni e le caratteristiche endometriali. Per anni, in ginecologia, ci si è limitati ad eseguire rapide ecografie con scansioni bidimensionali, per studiare l’utero di una donna infertile. Allo stesso modo, spesso ci si è affidati all’isteroscopia, per una diagnostica della cavità uterina in modo forse troppo superficiale.
Ecografia e isteroscopia
È proprio sull’integrazione tra ecografia ed isteroscopia che di recente si è svolto a Pozzuoli (NA) presso l’EuTylia Academy, l’incontro di aggiornamento professionale “Ecografia ed Isteroscopia nella paziente infertile: metodi complementari o alternativi nello studio della cavità uterina?”, Responsabili scientifici Attilio Di Spiezio Sardo e Caterina Exacoustos. Obiettivo del corso è stato spiegare la complementarità di queste due tecniche per sfruttarne al massimo le potenzialità per un inquadramento diagnostico ottimale della donna infertile. “Attualmente, credo che ogni centro di PMA debba avere un ecografista e un isteroscopista esperti nell’inquadrare e nel gestire una donna infertile. L’infertilità è, infatti, una problematica multifattoriale e come tale richiede un approccio multidisciplinare e completo.”, ha spiegato Attilio Di Spiezio Sardo, docente di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. “L’uso combinato di ecografia ed isteroscopia è ormai un requisito imprescindibile per garantire alla coppia in cerca di gravidanza il best of care, evitando il lungo peregrinaggio tra vari specialisti a cui, purtroppo, sono costretti a ricorrere”, ha aggiunto Caterina Exacoustos, docente di Ginecologia e Ostetricia presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”.